lentepubblica


Tassazione TFS Dipendenti Pubblici nel 2018: vantaggi fiscali ancora validi

lentepubblica.it • 25 Ottobre 2018

tassazione-tfs-dipendenti-pubblici-2018-vantaggiTassazione TFS Dipendenti Pubblici: vantaggi e benefici per una fiscalità agevolata,  nella misura più favorevole prevista prima dell’introduzione dei nuovi scaglioni irpef in vigore dal 1° gennaio 2007. Scopriamone di più.


Anche l’erogazione del trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici beneficia, al pari dei lavoratori in regime di TFR, della tassazione fiscale più favorevole perchè calcolata sulla base dei precedenti scaglioni Irpef.

 

Ancora oggi i lavoratori del pubblico impiego possono beneficiare della tassazione del TFS nella misura più favorevole prevista prima dell’introduzione dei nuovi scaglioni irpef in vigore dal 1° gennaio 2007. L’articolo 1, co. 9 della legge 296/2006 riconosce, infatti, anche nei confronti del personale del pubblico impiego in regime di TFS (cioè il personale a tempo indeterminato assunto entro il 31 dicembre 2000 ed il personale non contrattualizzato come i militari, la magistratura, i professori universitari) una clausola di salvaguardia consistente nella possibilità di mantenere in vigore il vecchio e più favorevole criterio di tassazione vigente al 31 dicembre 2006 anche con riferimento alla buonuscita maturata successivamente alla predetta data. Nonostante diversi tentativi maldestri di abrogarla la clausola di salvaguardia è riuscita a giungere sino ai giorni nostri.

 

La clausola di salvaguardia

 

Come si intuisce la clausola consente di tassare il Tfs con le aliquote e gli scaglioni in vigore nel 2006 se più favorevoli rispetto a quelli in vigore nell’anno di maturazione del diritto alla percezione del Tfs stesso. La norma si traduce, pertanto, in un vantaggio fiscale per i redditi più bassi, perché fino al 31 dicembre 2006 i redditi fino a 26mila euro erano sottoposti ad un prelievo fiscale del 23 per cento. Dal 1° gennaio 2007, invece, il prelievo del 23% è stato mantenuto sui redditi fino a 15mila euro mentre su quelli superiori alla predetta cifra e sino a 28mila il prelievo è schizzato al 27 per cento.

 

Anche il raffronto con gli scaglioni successivi è diverso. Se sino al 2006 i redditi compresi tra 26mila euro e 33.500 euro pagavano un’aliquota fiscale del 33%, del 39% per la quota superiore a 33.500 e sino a 100 mila e del 41% per quella superiore a 100mila la normativa oggi in vigore prevede un’aliquota del 38% per la fascia di reddito superiore ai 28mila e sino a 55mila euro che passa al 41% per la quota che splafona i 55mila e sino a 75mila e del 43% per quella eccedente i 75mila euro.

 

Vantaggi fiscali

 

In definitiva la clausola consente un risparmio fiscale praticamente per tutti i dipendenti pubblici in regime di TFS in proporzione però superiore per i redditi che si collocano tra i 15 e i 26 mila euro annui. L’agevolazione è stimolata anche dal fatto che il regime del TFS prevede una serie di abbattimenti e riduzioni dell’imponibile fiscale che tengono il reddito di riferimento, cioè quel reddito “virtuale” sul quale si applica la tassazione per scaglioni, spesso su importi inferiori a 26mila euro. Si comprende, pertanto, come per molti dipendenti pubblici la norma consente un risparmio anche di migliaia di euro rispetto ad una tassazione con le aliquote vigenti.

 

Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it) - articolo di Davide Grasso
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments