Ricordiamo che il modello di formazione per i docenti neoassunti nell’a.s. 2016/17 o comunque in anno di prova e formazione, delineato dal DM n. 850/2015 e dalla nota n. 36167 del 5/11/2015, è stato confermato dalla nota n. 28515 del 04/10/2016.
Il DM n. 850/15, all’articolo 11 comma 1 lettera a), prevede che il neoassunto predisponga un portfolio professionale che contenga “uno spazio per la descrizione del proprio curriculum professionale”.
Cos’è il curriculum formativo e professionale
Il curriculum professionale costituisce parte integrante del portfolio professionale docente e deve essere realizzato in piattaforma in formato digitale. Oltre al curriculum confluiscono nel portfolio anche il bilancio di competenze iniziale e finale, la documentazione di fasi significative della progettazione didattica, delle attività didattiche svolte, delle azioni di verifica intraprese e il piano di sviluppo professionale.
Il curriculum è un utile strumento per ricostruire l’identità professionale docente, ripercorrendo le esperienze formative e non, esperite in contesti sia formali, come la scuola, che informali.
E’ doveroso sottolineare la differenza lessicale tra quanto indicato nel DM suddetto, che parla di curriculum professionale, e la sezione dedicata della piattaforma Indire, in cui il curriculum è definito formativo.
Esperienze formative e professionali
Nel curriculum si devono riportare esperienze culturali, di studio, di formazione e/o attività lavorative significative, da mettere in relazione con la propria professionalità o meglio con il proprio modo di essere docente.
Per l’Indire, infatti, è possibili inserire:
“Non solo esperienze formali o istituzionali ma anche (ad esempio) incontri con colleghi, esperienze personali non direttamente connesse alla tua professione, eventi o percorsi che ti hanno lasciato qualcosa a livello di esperienza o di apprendimento che hai poi valorizzato nella tua professione”.
Il docente, dunque, può inserire non solo esperienze formali o istituzionali (ad esempio attività di insegnamento, attività formative organizzate dalla scuola, dall’università o altri enti qualificati…), ma anche quelle informali, quali possono essere ad esempio gli incontri/confronti con i colleghi, ed anche attività che esulano dal mondo dell’insegnamento. In sostanza, è possibile inserire tutte quelle esperienze, grazie alle quali il docente ha acquisito competenze poi trasferite e valorizzate nell’attività di insegnamento, non solo competenze disciplinari ma anche le cosiddette “soft skills”.
In definitiva, si tratta di esperienze, non per forza di insegnamento, che hanno influito sulla professionalità docente, agendo su alcune di quelle che possiamo definire le competenze costitutive della professione: competenze culturali, disciplinari, didattiche, metodologiche, relazionali, organizzative e gestionali.
Cinque è il numero massimo di esperienze che un docente può inserire nel proprio curriculum.
Ambiente Indire: sezione “Curriculum formativo”
Nella sezione “Curriculum formativo” (alla quale si accede, dopo essere entrato nell’area riservata, cliccando in alto sulla sezione “Portfolio” e poi su “Curriculum formativo”), è presente una struttura articolata in diversi campi da compilare (per ciascuna esperienza che si inserisce):