La lunga attesa del mondo della scuola è terminata: dopo oltre otto anni di blocco arriva il rinnovo contrattuale per la scuola. Ma dopo la conferma che ad Aprile non sono arrivati i tanto agognati arretrati, , la cui esigibilità è confermata per il 23 aprile per il personale a tempo indeterminato e il personale con supplenza al 31 agosto o 30 giugno.
(A questo link tutte le specifiche normative sul nuovo contratto).
A maggio arriveranno gli arretrati, “una tantum” che potrà oscillare, a seconda dei profili, fino a 600/700 euro. Con il cedolino di giugno invece scatteranno gli aumenti veri e propri, fra gli 80 e i 110 euro lordi mensili. La platea interessata è di circa 1,2 milioni di dipendenti, oltre un milione nella sola scuola, 53mila nell’università (esclusi i professori universitari), 24mila negli enti di ricerca e 9.500 nell’Afam (l’Alta formazione artistica e musicale).
Gli incrementi degli stipendi riguarderanno anche i docenti precari , che , durante il periodo di supplenza, ricevono sempre uno stipendio riferito al primo scaglione di anzianità (0-8).
Gli arretrati riguardano anche chi è andato in pensione dal 1° settembre 2016 o 1° settembre 2017.
Il CCNL ha validità triennale e riguarda gli anni 2016, 2017 e 2018. La sua scadenza, pertanto, è fissata al 31 dicembre 2018.
Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro. Per far salire gli aumenti lordi mensili sopra gli 85 euro medi, si prevedono, due voci distinte:
In allegato il testo del contratto.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it