La legge 107/15, dal comma 45 al comma 52, prevede una serie di interventi in tema di istituti tecnici superiori (ITS). In particolare il comma 47 prevede specifiche linee guida, da adottare con decreto del Ministro dell’Istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell’economia, previa intesa in Conferenza Unificata, finalizzate a:
L’Intesa è stata sottoscritta il 3 marzo 2015.
Commento
I contenuti dall’Intesa, in linea con la filosofia della Legge 107/15, si inquadrano negli interventi di manutenzione del sistema di formazione tecnica superiore finalizzati a tentare di superare le criticità che si sono manifestate nella concreta realizzazione dei percorsi formativi e nellagestione della struttura amministrativa delle fondazioni.
Lo schema di decreto interministeriale oggetto dell’Intesa, ricorda in più punti come qualsiasi intervento dovrà avvenire senza nuovi o maggiori oneri. È l’ennesima conferma del fatto che il settore dovrà sopravvivere con le poche risorse pubbliche previste nel bilancio dello stato e nei bilanci regionali e con quelle che dovrebbero essere stanziate nel PON. Esemplare di questa situazione di grande difficoltà è la parte relativa alle rette degli studenti (articolo 9 comma 1 dello schema di decreto). In particolare si stabilisce che l’importo complessivo delle rette degli studenti non può essere superiore alla differenza tra i costi previsti dal DPCM 25/01/2008 e l’ammontare dei finanziamenti pubblici. I costi sono determinati moltiplicando il numero di ore del percorso formativo per il numero degli allievi e per il costo allievo/ora (pari a 6/8 euro). Questa affermazione sta a significare che per il MIUR le risorse pubbliche stanziate non sono, e non lo saranno neanche nell’immediato futuro, sufficienti a coprire i costi delle attività ordinarie delle fondazioni.
Consideriamo invece positiva la previsione della costituzione della “Commissione nazionale per il coordinamento dell’offerta formativa degli I.T.S.“. Le competenze assegnate e la partecipazione a pieno titolo delle parti sociali rappresentano indubbiamente un punto di discontinuità rispetto al recente passato. Come abbiamo più volte dichiarato, la FLC CGIL non mancherà di dare il proprio contributo di idee e proposte.
Fonte: FLC CGIL - Federazione Lavoratori della Conoscenza