Vediamo in questa scheda come è realizzata la quantificazione e la distribuzione dell’organico dell’autonomia tra le varie regioni e all’interno delle stesse.
La quantificazione e la distribuzione dell’organico del personale docente tra le regioni è effettuata sulla base di:
Si tiene, inoltre, conto di diverse variabili, quali ad esempio:
Spetta ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali provvedere alla distribuzione della dotazione organica tra i vari gradi di istruzione, compresa la scuola dell’infanzia, previa interlocuzione con le Regioni di riferimento e dopo l’informativa alle organizzazioni sindacali.
Al fine di fronteggiare situazioni ed esigenze di particolare criticità, anche per la prosecuzione di progetti di rilevanza pedagogico-didattica, formativa e sociale, gli UU.SS.RR possono disporre l’accantonamento di una quota di posti dell’organico di potenziamento.
La quota succitata va destinata a progetti di rete, tenuto conto delle seguenti condizioni:
Ciascun USR conferma l’accantonamento dei posti da destinare ai progetti nazionali, previsti dall’articolo 1 – comma 65 – della legge n. 107/2015, nel limite massimo del contingente di cui al D.M. n. 659/2016. Questo quanto previsto dal suddetto comma 65:
[…] Il riparto, senza ulteriori oneri rispetto alla dotazione organica assegnata, considera altresì il fabbisogno per progetti e convenzioni di particolare rilevanza didattica e culturale espresso da reti di scuole o per progetti di valore nazionale […]
E’ prevista la possibilità di ridefinire, in base ai posti vacanti e disponibili in ogni istituzione scolastica, il fabbisogno espresso dalle scuole, tenuto conto di quanto già individuato nel corso del corrente anno scolastico.
Nella nota si evidenzia che all’aumento dei posti in organico di diritto, a seguito delle disposizioni della legge di bilancio, corrisponde una diminuzione dei posti in organico di fatto. Pertanto, l’aumento dei posti di diritto deve necessariamente garantire in via prioritaria le situazioni che, rispetto allo scorso anno, risultino definitivamente stabilizzate.
Gli Uffici scolastici regionali, una volta ricevute le proposte delle scuole, le vagliano e valutano la possibilità di apportare eventuali correttivi anche dettati dall’esigenza tendenziale di riduzione o eliminazione dell’esubero di personale docente.