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Riforma dell’Esame di Maturità: nel 2019 molte novità, ecco cosa cambia

lentepubblica.it • 5 Ottobre 2018

riforma-esame-di-maturita-2019-novitaRiforma dell’Esame di Maturità, dal 2019 molte novità, si cambia. Ecco alcune indicazioni per comprendere appieno le modifiche.


Il Miur ha pubblicato la circolare n. 3050 del 04 ottobre 2018, volta a fornire le prime indicazioni in merito al nuovo esame di Stato di II grado a.s. 2018/19.

 

La circolare ricorda che la legge n. 108/2018 ha prorogato al 1° settembre 2019 la partecipazione alla prova invalsi e lo svolgimento dell’alternanza scuola lavoro quali requisiti d’accesso all’esame di Maturità e sintetizza le novità introdotte dalla nuova normativa.

 

Il Ministro Bussetti ha anche condiviso un video social su Facebook, per illustrare le novità.

 

https://www.facebook.com/marcobussettiofficial/videos/719553601744082/?t=0

 

 

Cosa cambia nello specifico?

 

Per quanto riguarda la Riforma dell’Esame di Maturità 2019, le novità si basano ancora sull’impianto disegnato dalla legge 107/2015 – la ‘Buona Scuola’ – e dai decreti convertiti dalla Fedeli all’inizio del 2017: confermata l’eliminazione della terza prova scritta (restano in piedi solo le due prove classiche, quella d’italiano e quella d’indirizzo). Per essere ammessi alle prove finali ci vorrà la sufficienza in tutte le materie e aver frequentato almeno i 3/4 dei giorni di scuola svolti nel proprio istituto.

 

La seconda prova potrà riguardare più discipline caratterizzanti il percorso di studi. Questo vuol dire che, per chi frequenta il Liceo Classico, ci potrebbe essere una prova in cui è previsto lo svolgimento sia della prova di greco che di latino, mentre al Liceo Scientifico potrebbero uscire dei quesiti sia di matematica che di fisica, per chi frequenta il Linguistico potrebbero essere previste le traduzioni di testi di più lingue tra quelle studiate.

 

Per quanto riguarda il cosiddetto quizzone, che sparisce, “aveva suscitato giudizi diversi: da un lato verificava conoscenze in più materie, ed era positivo, ma poteva andare incontro a oscillazioni, cambiando da istituto ad istituto.

 

Il punteggio massimo conseguibile negli ultimi tre anni passa da 25 a 40 punti.  I 40 punti sono così distribuiti:

 

  • max 12 punti per il terzo anno;
  • max 13 punti per il quarto anno;
  • max 15 per il quinto anno.

L’attribuzione del credito scolastico è di competenza del consiglio di classe, compresi i docenti che impartiscono insegnamenti a tutti gli alunni o a gruppi di essi e gli insegnanti di religione cattolica/attività alternative limitatamente agli studenti che si avvalgono di tali insegnamenti.

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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