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Scuola: l’ordinanza per la distribuzione dell’organico aggiuntivo

lentepubblica.it • 30 Luglio 2020

scuola-ordinanza-distribuzione-organico-aggiuntivoIl Ministero dell’Istruzione ha presentato oggi alle Organizzazioni Sindacali l’Ordinanza relativa al riparto del fondo per la distribuzione dell’organico aggiuntivo per l’anno scolastico 2020/2021.


Scuola: ecco l’ordinanza per la distribuzione dell’organico aggiuntivo.

Il fondo è stato introdotto dal decreto Rilancio per far fronte alle esigenze legate all’emergenza sanitaria.

Ricordiamo che la Legge n. 77/2020 comporta diverse modifiche rispetto al D.L. n.34 del 19 maggio 2020: sono previste diverse disposizioni per il rientro in sicurezza a scuola per il prossimo anno scolastico 2020/21 a decorrere dal 1° settembre.

Nell’art.231-bis si fa un importante riferimento all’organico e alla necessità, da parte delle istituzioni scolastiche, di più personale. E in particolare si fa riferimento a un maggior numero di docenti per consentire l’attività didattica in presenza.

Le attività devono essere organizzate in maniera tale da garantire il rispetto delle disposizioni di sicurezza necessarie a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Scuola: l’ordinanza per la distribuzione dell’organico aggiuntivo

Si tratta di docenti e ATA in più che consentiranno di garantire la ripresa in presenza e in sicurezza.

Le risorse del fondo che consente di incrementare gli organici saranno assegnate agli Uffici Scolastici Regionali che potranno attivare, per l’anno scolastico 2020/2021 ulteriori incarichi temporanei di insegnanti e ATA.

Priorità sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo, con particolare riferimento alla scuola primaria.

In pratica le risorse economiche, pari a circa un miliardo di euro, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali con decreto del Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sulla base di due criteri:

  • il numero degli alunni presenti sul territorio
  • e le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che stanno vagliando le esigenze delle scuole.

Pertanto questa misura si spinge nella direzione di derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe, per evitare la formazione di classi sovraffollate.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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