Con l’assemblea di Reggio Emilia inizia un piano di assemblee territoriali per confrontarci con i lavoratori precari della scuola sulla nostra proposta per il reclutamento dei docenti. Metteremo in campo analoghe iniziative anche per il personale ATA.
Il 30 novembre 2018 la FLC CGIL ha lanciato la proposta di un piano straordinario di stabilizzazione del personale della scuola per colmare l’assenza di politiche efficaci in materia di reclutamento messe in campo dai più recenti governi.
La nostra elaborazione parte dall’analisi dei dati dei disastri di inizio di anno scolastico e si confronta con le attuali proposte del governo presenti sia nel Decreto Dignità sia nella Legge di Bilancio 2019 .
In particolare la Legge di Bilancio introduce importanti cambiamenti sul reclutamento del personale docente della scuola secondaria, cancellando il FIT a favore di un ritorno ai concorsi abilitanti.
Abbiamo già descritto nel dettaglio le caratteristiche del nuovo concorso per la scuola secondaria, di cui ricordiamo i punti salienti:
Da ormai 20 anni l’accesso all’insegnamento è stato caratterizzato da percorsi post-lauream che avevano come obiettivo dare ai futuri insegnanti una solida formazione sulla didattica, sulle metodologie di insegnamento, sull’uso pedagogico delle tecnologie, sulla psicologia evolutiva, etc.
Uno dei grandi limiti di questi percorsi è stato il costo elevato scaricati sui corsisti (il TFA è arrivato a costare 3.500 euro).
Uno dei meriti quello di aver fatto della didattica applicata un campo di ricerca comune a scuola e università, con la figura dell’insegnante-ricercatore, che con strumenti scientifici opera quotidianamente sul campo della didattica e della formazione.
Oggi questo patrimonio viene cancellato, con i suoi limiti e le sue virtù. Quello che resta sono le sfide educative poste alla scuola dalla società: la difficoltà di insegnare nelle realtà di frontiera, in contesti sociali svantaggiati, fronteggiare la demotivazione rispetto agli studi di larghe fasce di popolazione studentesca, le difficoltà di confronto con le famiglie.
Con quali strumenti gli insegnanti del domani affronteranno queste sfide? Questo uno dei quesiti che come sindacato e come lavoratori e lavoratrici della scuola non possiamo non porre.
Complessivamente le misure della Legge di Bilancio ledono i diritti di tanti lavoratori precari e laureati.
Abbiamo un’urgenza: coprire i 114.084 posti assegnati a supplenze annuali del personale docente ed ATA per garantire il normale avvio dell’inizio dell’anno scolastico il 1 settembre 2019.
Per questo, in coerenza con la nostra convinzione di valorizzare il patrimonio di competenze già presente nelle graduatorie d’istituto, proponiamo una fase transitoria di stabilizzazione straordinaria su tutti i posti disponibili.
Occorre istituire una graduatoria per titoli che ricomprenda, in ordine, il personale già abilitato presente nelle seconde fasce d’istituto e, a seguire, coloro che sono presenti nelle terze fasce d’istituto e hanno maturato 3 anni di servizio nelle ultime 8 annualità. In questo modo già a settembre sarà possibile assegnare al ruolo quelle decine di migliaia di posti che quest’anno non sono stati attribuiti.
L’accesso ai ruoli dovrebbe avvenire in maniera immediata per il personale già in possesso dell’abilitazione e mentre per il personale di terza fascia l’assunzione avverrà previo superamento di corso/concorso abilitante per i docenti di terza fascia. L’accesso al corso di formazione, gestito in collaborazione tra scuola e università, dovrebbe avvenire contestualmente all’assegnazione ad una scuola con incarico al 31 agosto, con la successiva trasformazione del contratto a tempo indeterminato, in caso di valutazione finale positiva del percorso svolto.
Questa misura consentirebbe di rispondere alle legittime aspettative di quei docenti, abilitati e non, che già da diversi anni lavorano nella scuola, ma con contratti a tempo determinato. Contemporaneamente questo piano permetterebbe alle scuole di contare finalmente su personale stabile e formato, evitando i forti disagi che sistematicamente si manifestano all’inizio di ogni anno scolastico e che quest’anno hanno avuto una dimensione veramente rilevante.
La qualità dell’insegnamento e del benessere nelle nostre scuole si basa su due principi: stabilizzazione del personale e sua formazione continua, azioni che richiedono investimenti economici ed umani strategicamente pianificati e sostenuti da idonei interventi normativi e contrattuali.
Anche per questo saremo in piazza il 9 febbraio, contro la Legge di Bilancio.
Nelle prossime settimane ci confronteremo nel merito della nostra proposta, di cui abbiamo parlato anche ai microfoni di Radio Articolo 1, con i lavoratori e le lavoratrici in assemblee territoriali che terremo in tutto il Paese, cercando di individuare soluzioni condivise e strategie di pressione politica.
Di seguito alcune date di assemblee già calendarizzate: