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L’UE boccia il Jobs Act e i licenziamenti in Italia: nuovi scenari su articolo 18?

lentepubblica.it • 17 Febbraio 2020

ue-boccia-jobs-actL’Italia viola il diritto dei lavoratori nei casi di licenziamento: questa decisione del comitato europeo dei diritti sociali potrebbe far riaprire la partita anche sull’art. 18.


L’UE boccia il Jobs Act. Il comitato UE di Strasburgo si è infatti espresso sul reclamo collettivo proposto dalla Cgil, con il sostegno della Confederazione Europea dei Sindacati.

Vediamo su quali punti arriva la bocciatura e cosa potrebbe comportare questa importante decisione.

UE boccia il Jobs Act

In pratica il Comitato europeo dei diritti sociali afferma che con la riforma del lavoro renziana, l’Italia viola il diritto di lavoratrici e lavoratori di ricevere un congruo indennizzo o altra adeguata riparazione in caso di licenziamento illegittimo.

La “controriforma” Poletti-Renzi, comunemente nota come Jobs Act, cinque anni fa ha cancellato le tutele piene dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori per i nuovi assunti.

Il Comitato del Consiglio d’Europa ha pertanto accolto le contestazioni espresse dalla CGIL, riconoscendo che il decreto legislativo 23/2015 è in contrasto con l’articolo 24 della Carta sociale europea.

L’articolo in questione è scarno e netto: “Tutti i lavoratori hanno diritto ad una tutela in caso di licenziamento”. La tutela, in caso di licenziamento ingiusto, è il diritto del lavoratore di essere reintegrato sul posto di lavoro. O, se la reintegra non è concretamente praticabile, di poter ottenere un risarcimento commisurato al danno subito.

La reazione della CGIL

“Dal Comitato Europeo dei Diritti Sociali arriva una buona notizia che rappresenta una vittoria della Cgil. L’Italia, con il Jobs Act, viola il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a ricevere un ‘congruo indennizzo o altra adeguata riparazione’ in caso di licenziamento illegittimo. Così come sancito dalla Carta sociale europea”.

È quanto fa sapere, in una nota, la Cgil nazionale a seguito della decisione del Comitato in merito al reclamo collettivo presentato nel 2017 dalla Cgil, con il sostegno della Confederazione Europea dei Sindacati.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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Pippo
18 Febbraio 2020 8:59

Tutti i lavoratori iscritti a qualsiasi associazione che formano un gruppo i lavoratori hanno diritto di riunirsi in azienda a che se l’associazione non e firmataria di Ccnl lo prevede la costituzione e la legge 300/70.