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37 Mld recuperati da lotta all’evasione: l’esempio della Spagna

lentepubblica.it • 19 Maggio 2015

riforma fiscaleLa relazione con i dati ufficiali relativi al periodo 2012-2014 è stata presentata dal direttore dell’Agenzia al Congresso.

 

Più di 2 miliardi di euro (2.889 milioni di euro per la precisione) recuperati nel primo trimestre 2015 (+13,5% sul 2014), 124 miliardi di euro da beni e diritti detenuti all’estero riportati per la prima volta nel modello 720 dopo l’incorporazione di patrimoni per 14,3 mld di euro, nuovi controlli sulla lista di contribuenti che hanno presentato la DTE (Declaracion Tributaria Especial) dopo l’analisi da parte del Sepblac (Servicio Ejecutivo de Prevencion y Blanqueo de Capitales). Sono alcuni dei risultati indicati dal direttore generale dell’Agencia Tributaria, Santiago Menendez, nel corso della audizione alla Commissione Finanze e Pubblica Amministrazione del Congresso dei Deputati.

 

Un trimestre che fa la differenza

 

Il direttore generale dell’Agencia Tributaria ha evidenziato una crescita del 13,5% nel numero di controlli effettuati dall’Agenzia nel corso del primo trimestre 2015. Un incremento che ha permesso di recuperare oltre due mld di euro (2.889 milioni di euro per la precisione), che porta a un totale di 37,674 mld di euro il risultato globale dell’Agenzia delle Entrate dal 2012.

 

Il 2015 in continuità con il 2014

 

La somma riscossa tra gennaio e marzo di quest’anno è “il miglior risultato” dell’Agencia Tributaria di tutta la serie storica dei trimestri degli anni precedenti, ha sottolineato Menendez durante l’audizione davanti alla Commissione Finanze e Pubblica Amministrazione del Congresso. Una “evoluzione positiva” che fa il paio con quanto già realizzato nell’anno passato. Nel 2014, infatti, il risultato ottenuto, a chiusura delle attività d’istituto, è stato di oltre 12mld di euro (12.318 milioni di euro per la precisione) ottenuti dalla lotta all’evasione fiscale. Infine Menendez ha evidenziato il significativo incremento nel 2014 delle verifiche fiscali effettuate presso domicili o sedi di contribuenti.

 

Un risultato ancora più rilevante se si considera il contesto

 

I risultati dell’Amministrazione, ha sottolineato Menendez, sono stati ottenuti in un contesto generale di difficoltà che sconta la graduale diminuzione del personale in servizio. Difficoltà e problemi che comunque l’Amministrazione fiscale sta affrontando e risolvendo attraverso un piano straordinario di assunzioni di personale deciso per sostenere la lotta all’evasione fiscale: nel 2015 sono stati 484 i nuovi effettivi in Agenzia mentre 689 sono state le promozioni interne. Nel 2014 vi è stato poi un incremento (+120%) dei controlli stati effettuati in ambito doganale a sostegno delle attività degli organi ispettivi della ONIF (Oficina Nacional de Investigacion del Fraude).

 

Le anticipazioni sulle attività in corso d’opera

 

Menendez ha anche fornito alcune anticipazioni sulle attività dell’Agenzia in relazione alle informazioni ricavate dalla presentazione del modello 750 di Dichiarazione Speciale Tributaria (DTE). Già dal 2013, ha sottolineato il direttore, è in atto una prima fase di accertamenti per rilevare i redditi non emersi dalla dichiarazione 750 da parte di soggetti titolari reali di beni dichiarati che comunque avrebbero potuto essere occultati dietro la presentazione formalmente corretta del modello stesso.
A seguito di questa analisi, che interessa 364 accertamenti su circa 300 contribuenti, per il momento l’Agencia Tributaria ha concluso il procedimento su 110 atti, con un importo totale del debito liquidato per oltre 16 mld di euro. Parallelamente  ha acquisito dal Sepblac (Servicio Ejecutivo de Prevencion y Blanqueo de Capitales) la lista dei contribuenti che utilizzano il DTE e che, secondo l’analisi effettuata dall’Agenzia, sono sospettati di aver commesso reati direttamente connessi al riciclaggio di denaro. L’elenco, che comprende un totale di 715 contribuenti, ritorna per competenza alla ONIF a cui sono demandate le attività di accertamento su ogni caso specifico.

 

Gli interventi sulle dichiarazioni di beni ubicati all’estero

 

L’Agenzia continua anche con l’analisi degli oltre 7mila contribuenti inclusi, con procedure anche informatizzate, nella rosa dei controlli effettuati su chi non ha presentato il modello 720 della dichiarazione di beni e diritti ubicati all’estero. Dal controllo delle dichiarazioni relative all’ultimo triennio sono stati accertati valori non dichiarati per un totale che supera 124mld di euro. Questi dati, non disponibili fino al 2012, saranno conservati nelle banche dati della Agencia Tributaria per ulteriori verifiche. Nel primo anno in cui sono state rese disponibili queste preziose informazioni sui patrimoni detenuti all’estero, l’Agenzia delle Entrate ha selezionato un campione di 550 contribuenti che non avevano dichiarato importi per una serie di immobili di valore molto elevato e che invece dovevano essere inclusi nel modello 720. A seguito di tali accertamenti, la liquidazione è stata effettuata a carico di 121 contribuenti, per un importo, comprese le sanzioni e gli interessi di mora, di quasi 2 milioni di euro. Allo stesso tempo, e con l’obiettivo di massimizzare le informazioni disponibili anche attraverso l’adesione volontaria agli obblighi fiscali, l’Agencia Tributaria ha avviato negli ultimi due anni campagne di sensibilizzazione tramite decine di migliaia di lettere di avviso per ricordare ai contribuenti che avevano utilizzato il modello 720 di non dimenticare di dichiarare il reddito Irpef derivante dai beni in essa inclusi.

Fonte: Fisco Oggi, Rivista Telematica dell'Agenzia delle Entrate - articolo di Silvano Forte
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