È stata prorogata la scadenza per i piani e le tariffe Tari dei comuni al 30 giugno 2024: ecco nei dettagli.
La notizia era molto attesa da comuni ed ETC (Enti Territorialmente Competenti) poiché l’attuale termine del 30 aprile per l’approvazione dei piani Tari e le conseguenti tariffe sui rifiuti apparivano troppo stretti.
Con il deposito avvenuto il 18 aprile di un emendamento ad hoc del governo al decreto Superbonus, all’esame della commissione Finanze del Senato, appare certo il differimento dal 30 aprile al 30 giugno 2024 del termine per i 2024 Comuni per approvare i piani finanziari e le tariffe relativi alla Tari.
A comunicarlo è stato l’ufficio stampa del ministro per il Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.
Incessante è stata l’azione di ANCI ed altre categorie a rappresentanza anche delle imprese di raccolta e trasporto dei rifiuti che non avrebbero potuto far fronte all’impatto inflattivo avvenuto negli ultimi anni nel caso di mancata approvazione dei Pef Tari.
La motivazione, della ormai certa proroga al 30 giugno per l’annualità 2024, è da ricercare nel complesso intreccio di problematiche applicative dovute all’evoluzione del sistema tariffario regolato dalle disposizioni ARERA e dalla vicenda della regolazione dei cd. impianti minimi che in molte regioni rischia di determinare rilevanti aumenti del costo del servizio.
Un intervento ritenuto indispensabile anche da parte di importanti membri del governo poiché un consistente numero di comuni non ha ancora elaborato i PEF e tra questi moltissimi capoluoghi di provincia e di regione. La mancata proroga avrebbe infatti determinato la conferma delle tariffe 2022 molto spesso insufficienti a coprire il costo del servizio con conseguente generazione di contenziosi tra gestori e comuni.
Di seguito il testo dell’emendamento:
Efficacia delibere sul prelievo sui rifiuti approvate entro il 30 giugno 2024