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Richieste UE sul PIL: l’Italia dovrà versare altri 340 milioni?

lentepubblica.it • 28 Ottobre 2014

Alla Gran Bretagna è stato chiesto di versare 2,125 miliardi di euro. Ma il premier Cameron ha risposto che non pagherà.

I nuovi criteri previsti dal sistema Sec 2010, che includono, tra le altre cose, il computo dei flussi economici derivanti da prostituzione, droghe e gioco d’azzardo, ha fatto sì che il Pil italiano del 2013 fosse rivisto, al rialzo di 3,8 punti percentuali; quell’operazione conteneva una clamorosa beffa.

Ora l’Italia rischia di dover versare 340 milioni di euro aggiuntivi alla Commissione Ue, entro poche settimane, sulla base proprio del ricalcolo del Pil e dei relativi contributi Iva. E, come se non bastasse, la beffa raddoppia: sempre sulla base dei nuovi calcoli, alla Germania dovranno tornare indietro 1,02 miliardi di euro (e alla Francia 779 milioni).

Unica, magra consolazione, non siamo gli unici a dover pagare, e neppure quelli con il conto più salato: alla Gran Bretagna, infatti, è stato chiesto di versare 2,125 miliardi di euro. Ma il premier inglese Cameron ha già risposto “picche”, definendo il conto totalmente ingiustificato. Il Regno Unito, dunque, non sborserà una sola sterlina in più. Cameron ha, inoltre, citato il presidente del Consiglio italiano, affermando di condividere totalmente le sue parole: “la gente non capisce, questa non è una cifra ma un’arma letale che porta le persone a pensare che la Commissione europea consista di tecnocrati”.

 

 

FONTE: CGIA Mestre

 

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