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Riforma fiscale: cosa cambia per le imposte ipotecarie e catastali nel 2024

lentepubblica.it • 12 Aprile 2024

imposte-ipotecarie-catastali-2024Nell’ultimo Consiglio dei Ministri via libera a un decreto legislativo che implementa la riforma fiscale stabilita dalla legge delega e che introduce novità sulle imposte ipotecarie e catastali per il 2024.


Le imposte ipotecarie e catastali costituiscono una parte fondamentale del sistema fiscale di molti paesi, incluso l’Italia. Esse rappresentano i tributi dovuti in relazione agli atti di natura immobiliare, come l’iscrizione di ipoteche o l’aggiornamento dei registri catastali.

Le imposte ipotecarie sono quelle che gravano sugli atti notarili e i documenti che devono essere iscritti nei registri immobiliari. Esse sono regolate da normative specifiche e possono variare a seconda della natura e del valore dell’atto registrato.

D’altra parte, le imposte catastali sono legate alla tenuta dei registri catastali, che comprendono informazioni dettagliate sugli immobili, come la loro ubicazione, la loro consistenza e la loro proprietà. Queste imposte sono dovute per le operazioni di aggiornamento e consultazione di tali registri.

Riforma fiscale: cosa cambia per le imposte ipotecarie e catastali nel 2024

Scopriamo adesso come cambieranno all’interno del disegno normativo portato avanti con la riforma fiscale.

L’obiettivo della legge delega per la riforma fiscale, legge del 9 agosto 2023, n. 111, è quello di razionalizzare i procedimenti, semplificare le tariffe o migliorare l’accessibilità alle informazioni immobiliari.

Tributi ipotecari

Nell’ambito delle modifiche proposte, viene posto un particolare accento sull’adeguamento delle tariffe per la consultazione ipotecaria. Questo adeguamento comporta l’eliminazione di una scala di imposizione graduale, precedentemente legata al numero di formalità richieste. In altre parole, anziché applicare tariffe variabili in base al numero di operazioni effettuate, si adotta ora un approccio più uniforme e semplificato.

In aggiunta, si introduce una serie di nuove voci tariffarie per i servizi dell’Agenzia delle Entrate nell’ambito dell’Anagrafe Immobiliare Integrata. Questo ampliamento delle tariffe riflette probabilmente l’evoluzione dei servizi offerti e l’adeguamento alle esigenze del settore immobiliare e dei cittadini.

Un’altra modifica significativa riguarda la riduzione degli importi per le ispezioni ipotecarie richieste tramite modalità telematica. Questa riduzione, pari al 20%, rispetto al precedente 10%, rappresenta un incentivo all’utilizzo delle tecnologie digitali per svolgere tali operazioni, promuovendo l’efficienza e la semplificazione dei procedimenti.

Inoltre, viene estesa la gratuità delle operazioni relative al servizio ipotecario anche ad altre pubbliche amministrazioni oltre allo Stato. Questo ampliamento della gratuità potrebbe favorire una maggiore accessibilità ai servizi ipotecari da parte di enti locali o altre istituzioni, contribuendo a una gestione più efficiente e trasparente del settore immobiliare.

Tributi speciali dovuti per i servizi erogati dall’Agenzia

Per quanto riguarda i tributi speciali dovuti per i servizi erogati dall’Agenzia, è prevista una riorganizzazione mediante il raggruppamento in un’unica tabella con tre voci. Questa semplificazione delle tariffe potrebbe facilitare la comprensione e la gestione dei tributi da parte dei contribuenti, riducendo la complessità amministrativa.

Inoltre, si prevede l’aggiornamento e la forfetizzazione degli importi dovuti, al fine di rendere più prevedibili e uniformi i costi per i servizi erogati dall’Agenzia. Infine, vengono introdotte ipotesi di esenzione per i servizi erogati in modalità completamente automatizzata, incentivando l’adozione di processi digitali e automatizzati per ridurre i costi e migliorare l’efficienza delle operazioni catastali e ipotecarie.

Tributi catastali

Le modifiche proposte riguardano anche i tributi speciali catastali, con l’obiettivo di rendere più accessibili e efficienti le operazioni relative alla consultazione della base informativa catastale. In particolare, è prevista la gratuità per le consultazioni via telematica di questa base informativa, eliminando le misure impositive graduali precedentemente legate al numero di elementi richiesti. Questa misura mira a incentivare l’utilizzo delle risorse digitali per l’accesso alle informazioni catastali, promuovendo la trasparenza e semplificando le procedure per i cittadini e le aziende.

Inoltre, l’accesso alla consultazione telematica delle banche dati ipotecarie e catastali sarà reso disponibile a chiunque, conformemente alle direttive stabilite dal direttore dell’Agenzia delle Entrate. Questa apertura dell’accesso alle informazioni immobiliari attraverso modalità telematiche potrebbe favorire una maggiore trasparenza e accessibilità per un ampio pubblico.

Parallelamente, si amplia il numero dei soggetti che possono accedere alle banche dati ipotecarie e catastali in esenzione da tributi e oneri, per finalità di pubblico interesse o funzioni ausiliarie in ambito giurisdizionale. Inoltre, si introduce un regime di gratuità per il rilascio telematico delle mappe catastali, facilitando l’accesso a queste informazioni per scopi vari, inclusi quelli di studio e ricerca.

Per migliorare ulteriormente le informazioni registrate nel catasto, in caso di decesso di persone fisiche titolari di diritti di usufrutto, uso e abitazione, l’Agenzia delle Entrate provvederà all’aggiornamento degli intestatari catastali d’ufficio, basandosi sui dati disponibili nell’Anagrafe tributaria. Questa iniziativa mira a garantire la correttezza e l’aggiornamento delle informazioni catastali, semplificando le procedure per i contribuenti e migliorando l’efficienza del sistema.

Infine, chi gode di un diritto di accrescimento sarà tenuto a comunicare questa informazione all’Agenzia tramite una domanda di voltura in regime di esenzione. Questa disposizione punta a garantire la corretta registrazione di tali diritti nel catasto, contribuendo alla precisione e all’attendibilità delle informazioni immobiliari.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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