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ChatGpt torna disponibile in Italia

lentepubblica.it • 2 Maggio 2023

chatgpt torna disponibile italiaLa famosa intelligenza artificiale ChatGpt torna disponibile in Italia, dopo il blocco del Garante della Privacy: ecco nei dettagli.


ChatGpt torna disponibile in Italia: all’inizio di aprile, il Garante della Privacy aveva bloccato il funzionamento di ChatGpt in Italia, poiché non rispettava la disciplina della privacy del nostro Paese.

Ma è tornata disponibile, dopo aver trovato un accordo col Garante.

Ecco cosa sappiamo.

ChatGpt torna disponibile in Italia: l’accordo col Garante della Privacy

Ad annunciare il ritorno di ChatGpt in Italia è stato un portavoce di OpenAI, che ha spiegato che la startup si è adeguata alle misure richieste dal Garante della Privacy italiano, ottenendo così il via libera per tornare nel nostro Paese.

Ecco le parole del Garante della Privacy:

“OpenAI, la società che gestisce ChatGpt, ha fatto pervenire una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile. Spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti”.

ChatGpt torna disponibile in Italia: le richieste del Garante

Secondo le richieste del Garante della Privacy, ChatGpt dovrà fornire strumenti utili per permettere agli interessati, anche non utenti, di chiedere la rettifica dei dati personali che li riguardano, generati in modo errato o la cancellazione degli stessi, se la rettifica non fosse disponibile.

Gli interessati, anche non utenti, potranno esercitare il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati personali, utilizzati per l’esercizio degli algoritmi.
Dovrà essere introdotto anche un sistema di age verification. Così da escludere l’accesso agli utenti infratredicenni e ai minorenni che non hanno il consenso dei genitori.

Il termine per adeguarsi era stato fissato al 30 aprile, ma l’accordo è arrivato pochi giorni prima della scadenza.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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