Il datore di lavoro può controllare i device del dipendente, come il computer aziendale? Ecco un approfondimento.
Quasi sempre, negli uffici, ai dipendenti vengono dati in dotazione device elettronici, come computer, tablet e smartphone, per poter lavorare.
In alcune circostanze, su questi device possono essere richiesti dei controlli aziendali, ma è legale?
Vediamolo insieme.
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Nella categoria degli strumenti di lavoro rientrano tutti gli apparecchi o i dispositivi essenziali, per il compimento della prestazione lavorativa. Quindi, troviamo ad esempio computer portatili, cellulari, tablet e anche le caselle di posta elettronica.
Secondo la legge, il datore di lavoro può controllare effettivamente tutti i device elettronici dati in dotazione al dipendente per lavorare.
Tra i controlli aziendali rientrano i cookie, la cronologia delle ricerche sul web e anche geolocalizzazione sullo smartphone, ma solo nell’orario lavorativo.
La legge non impone l’obbligo di autorizzazione per poter installare strumenti di controllo a distanza sui dispositivi dati al dipendente.
I controlli aziendali possono avvenire quando il datore di lavoro ha un legittimo e fondato sospetto su eventuali comportamenti illeciti, da parte del dipendente, che deteriorano il rapporto di fiducia o mettono a rischio gli interessi aziendali.
Alcuni esempi sono la violazione del diritto d’autore, il download di materiale illegale, la divulgazione di dati sensibili, informazioni riservate o segreti aziendali.
È vietato, però, il controllo massivo, ovvero quello che prevede verifiche continue, fatte su un gran numero di dipendenti e non strettamente correlate alle loro attività.
Infine, le informazioni raccolte durante le verifiche devono essere conservate esclusivamente per il tempo necessario e non vanno rese note a soggetti terzi o divulgate all’esterno dell’azienda.
Quando il datore di lavoro fornisce al dipendente i device elettronici per il lavoro, deve anche rendere noto un documento che includa le informazioni sulle modalità di utilizzo e sui dati rispetto ai quali potranno essere effettuati i controlli aziendali.
Perciò, il datore di lavoro deve fornire anticipatamente un regolamento interno sull’utilizzo del computer aziendale (e degli altri device). Il regolamento dovrà essere sempre consultabile e reso facilmente accessibile.
Il dipendente dovrà essere informato su quali software e operazioni saranno fatti i controlli aziendali, per quanto riguarda le performance.
Il datore di lavoro, invece, dovrà rispettare le regole delle policy aziendali e quelle del Codice in materia di protezione dei dati.
Anche il computer personale può essere oggetto dei controlli aziendali, ma tenendo conto di alcuni limiti.
I controlli possono essere fatti solo con l’accesso remoto all’account aziendale e non materialmente sul dispositivo del lavoratore.