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Decreto Cura Italia: gli emendamenti ANCI per modificarlo

lentepubblica.it • 27 Marzo 2020

decreto-cura-italia-emendamenti-anciEcco gli emendamento al “ Cura Italia” che l’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha inviato ieri in Commissione Bilancio del Senato.


Decreto Cura Italia: gli emendamenti ANCI per modificarlo. Disponibile il testo degli emendamenti al DL “ Cura Italia” che l’Anci ha inviato in Commissione Bilancio del Senato.

L’associazione ha inoltre partecipato a un tavolo di confronto con Ministeri di Econima e Interno per esaminare le problematiche connesse all’emergenza COVID-19.

Decreto Cura Italia: gli emendamenti ANCI

Qui di seguito gli emendamenti in sintesi per macro aree (il documento completo lo trovate qui).

Misure fiscali

Il tavolo di confronto esamina le problematiche connesse all’emergenza COVID-19, con prioritario riferimento alle modalità di sospensione delle rate di mutuo in scadenza nel corso del 2020

Inoltre si tratta delle rate di restituzione dell’anticipazione di liquidità da definirsi con il concorso della Cassa depositi e prestiti entro il 30 aprile 2020.

Il tavolo esamina infine le perdite di gettito relative alle entrate locali, nonché le esigenze di sostegno alle attività più esposte all’emergenza, ivi compresi i servizi pubblici locali e le relative società partecipate

Si richiede, tra l’altro:

  • pagamento FSC e spettanze comunali da Ministero dell’interno
  • utilizzo risparmi da sospensione rimborso mutui e facilitazione rinegoziazioni
  • riduzione quota minima di accantonamento al FCDE
  • anticipazione straordinaria di liquidità
  • infine l’integrazione a Sospensione pagamento imposte gravanti sugli enti locali

Scadenze

Alla luce del quadro di forte incertezza finanziaria e grave difficoltà operativa che va delineandosi per l’anno in corso si chiede un ulteriore slittamento al 30 giugno 2020 per l’approvazione del rendiconto degli enti territoriali.

Si chiede di chiarire che il termine di cui al comma 683-bis della legge n.147/2013, prorogato al 30 giugno, riguarda oltre che le delibere per la determinazione delle “tariffe della Tari” anche i relativi regolamenti.

E infine si vuole posticipare dal 31 luglio al 30 settembre il termine entro cui operare la cosiddetta salvaguardia degli equilibri di bilancio (art. 193 TUEL).

Pubblico Impiego

La richiesta intende estendere al personale della polizia locale il bonus baby-sitting per la cura dei figli minori fino a 12 anni di età, nelle forme e modalità già previste dalla norma in questione.

Questo perché è impegnato nella gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 al pari del comparto sicurezza e soccorso pubblico.

Poi l’art. 87 qualifica, in via legislativa, il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, fino alla cessazione dell’emergenza epidemiologica, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione.

Mentre ’art. 39 prevede fino alla data del 30 aprile 2020 il diritto a svolgere la prestazione in lavoro agile per i lavoratori dipendenti che abbiano condizioni di disabilità o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.

Per l’ANCI risulta necessario un allineamento dei termini previsti da tali disposizioni.

Appalti

Infine, il decreto legge cd  “sblocca cantieri” ha sospeso fino al 31 dicembre 2020 circa 53 norme. Alcune delle quali impattano molto sugli affidamenti di lavori, beni e servizi di Comuni e Città Metropolitane:

  • obbligo di aggregazione per gli affidamenti di lavori, servizi e forniture per tutti i Comuni non Capoluogo;
  • Albo presso Anac dei componenti le Commissioni Aggiudicatrici;
  • Sub-appalto;
  • divieto di utilizzare l’istituto dell’appalto integrato.

I dati presentati da ANCE e Cresme lo scorso gennaio sull’andamento degli appalti di opere pubbliche registrano un netto trend positivo negli ultimi dieci mesi (+ 16 % la spesa dei Comuni in investimenti e + 40% il valore delle gare d’appalto). Dovuto sicuramente, anche agli effetti positivi delle misure contenute nello sblocca cantieri che hanno sospeso l’obbligo di aggregarsi per tutti i Comuni non capoluogo e semplificato le procedure per gli acquisti sottosoglia.

Si ritiene pertanto opportuno, prorogare di almeno un altro anno tali misure, nelle more della definizione del nuovo Regolamento Unico e del Dpcm sulla qualificazione delle stazioni appaltanti. Che comunque non potrà limitare l’autonomia dei Comuni nella scelta del modello organizzativo per gli acquisti di lavori, servizi e forniture.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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