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Uso degli albi di idonei per le assunzioni: il parere della Funzione Pubblica

lentepubblica.it • 2 Aprile 2024

uso-albi-idonei-assunzioni-funzione-pubblicaLe recenti indicazioni della Funzione Pubblica delineano chiaramente l’uso degli albi di idonei come strumento per le assunzioni da parte degli enti locali.


Questo meccanismo, introdotto dall’articolo 3 bis del Dl 80/2021, rappresenta un’innovazione significativa nel panorama delle assunzioni pubbliche.

Gli enti locali associati sono i principali attori che possono beneficiare di questa modalità di selezione, con la possibilità di delegare le relative operazioni anche a strutture esterne. L’ampia adozione di questo strumento da parte delle amministrazioni locali dimostra il suo crescente favore. Esso consente una riduzione dei tempi delle selezioni senza compromettere l’aspetto selettivo e meritocratico delle procedure.

La formazione degli albi di idonei avviene attraverso procedure simili a quelle dei concorsi pubblici, con una pubblicità adeguata e una selezione specifica per i profili professionali richiesti dagli enti. Questi elenchi hanno una durata di tre anni e vengono aggiornati annualmente, ma vengono cancellati in seguito a un’assunzione a tempo indeterminato.

Uso degli albi di idonei per le assunzioni: il parere della Funzione Pubblica

Gli enti possono utilizzare questi elenchi per effettuare assunzioni sia a tempo indeterminato che determinato, comunicando con tutti gli idonei presenti nell’elenco. Successivamente, possono procedere con una selezione tra gli idonei interessati o, se il numero di candidati è inferiore ai posti disponibili, con l’assunzione diretta.

Le recenti direttive della Funzione Pubblica hanno chiarito che le graduatorie formate dagli enti possono essere utilizzate anche per coprire posti vacanti in futuro. Questa flessibilità offre agli enti locali una maggiore capacità di gestione delle risorse umane, consentendo loro di prevedere e coprire le esigenze di personale a lungo termine.

Tuttavia, è importante evidenziare che questo scorrimento delle graduatorie può avvenire solo per posti già esistenti e non per nuove istituzioni. Ciò significa che gli enti possono utilizzare le graduatorie per riempire posti che si sono resi vacanti per varie ragioni, come dimissioni o scadenza di contratti, ma non possono creare nuove posizioni tramite questo metodo.

Questo ampliamento delle possibilità di utilizzo degli albi di idonei rappresenta un passo significativo nel campo delle assunzioni pubbliche. Per gli enti locali, significa avere a disposizione uno strumento più flessibile ed efficiente per gestire le proprie esigenze di personale. Inoltre, questa modalità di selezione offre una valida alternativa ai concorsi pubblici tradizionali.

Questa flessibilità è particolarmente preziosa quando gli enti devono rispettare vincoli specifici, come limiti di bilancio o tempistiche strette, senza dover necessariamente indire un nuovo concorso che potrebbe richiedere più tempo e risorse. Gli albi di idonei consentono agli enti di reagire in modo rapido ed efficace alle esigenze di personale, garantendo al contempo la trasparenza e la meritocrazia nelle procedure di selezione.

Il testo del parere

Qui il documento completo.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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