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Corte Costituzionale: reddito di cittadinanza non deve alimentare la ludopatia

lentepubblica.it • 2 Aprile 2024

corte-costituzionale-reddito-cittadinanza-ludopatiaUna recente sentenza della Corte Costituzionale, la numero 54/2024, sostiene che un’agevolazione come il reddito di cittadinanza non deve aiutare chi è affetto da ludopatia e si “rovina con il gioco”.


Le questioni sollevate riguardavano un individuo che aveva richiesto il Rdc senza dichiarare le vincite precedenti al gioco e che non aveva comunicato le vincite successive mentre riceveva il reddito di cittadinanza.

La Corte Costituzionale ha respinto le questioni di legittimità costituzionale sollevate in merito al Reddito di Cittadinanza (Rdc), affermando che il sistema non è progettato per assistere coloro che si trovano in difficoltà a causa del gioco d’azzardo.

Corte Costituzionale: reddito di cittadinanza non deve alimentare la ludopatia

Secondo la sentenza n. 54 del 2024, la struttura del Rdc impedisce l’accesso a coloro le cui vincite al gioco superano le soglie di reddito richieste, nonostante possano essere rimasti poveri a causa delle perdite subite. La Corte ha sottolineato che non spetta allo Stato fornire assistenza a coloro che si sono rovinati con il gioco. Non è la povertà da ludopatia, ma la ludopatia stessa a rappresentare uno di quegli ostacoli di fatto che è compito della Repubblica rimuovere.

La Corte ha sottolineato che l’utilizzo del reddito di cittadinanza per il gioco d’azzardo è vietato, poiché il principio di eguaglianza sostanziale, che il Rdc mira a realizzare, non può essere invocato per coloro che violano le regole fondamentali del programma.

Inoltre, la Corte ha chiarito che le vincite al gioco devono essere dichiarate e che non è possibile considerare le perdite correlate. Pertanto, anche se una persona si trova in povertà nonostante le vincite, questa situazione è dovuta al fatto che ha dissipato il suo reddito giocando.

La sentenza ha anche respinto l’idea che l’aiuto statale possa incentivare ulteriormente il gioco d’azzardo o deresponsabilizzare gli individui che ne soffrono, sottolineando che sarebbe controproducente alimentare la ludopatia.

Infine, la Corte ha escluso la violazione del principio di determinatezza della legge penale, il quale richiede che le leggi siano sufficientemente chiare per essere comprese da chiunque. Inoltre, è stato preso in considerazione il fatto che le richieste per il Reddito di Cittadinanza possono essere presentate presso i centri di assistenza fiscale, come indicato dalla legge. Questo significa che, nonostante la legge possa sembrare complicata, è ancora possibile capire quali obblighi devono essere adempiuti in termini di dichiarazione delle vincite al gioco e di richiesta del Rdc.

Il testo della sentenza

Qui il documento completo.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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