lentepubblica


Mobilità urbana, gli spostamenti nelle nostre città secondo i dati ISTAT

lentepubblica.it • 22 Maggio 2024

mobilita-urbana-spostamenti-citta-istatL’indagine multiscopo ISTAT “Aspetti della vita quotidiana” aggiornata al 2022 ha raccolto informazioni dettagliate su vari aspetti della vita degli italiani, inclusa la mobilità urbana e gli spostamenti nelle nostre città.


Questa rilevazione risulta molto utile in quanto offre uno spaccato chiaro della mobilità quotidiana degli italiani e dei loro giudizi sui servizi di trasporto pubblico.

L’Istituto di Statistica ogni anno, dal 1993, effettua l’indagine campionaria multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” per carpire informazioni fondamentali relative alla vita quotidiana degli individui e delle famiglie.

Le informazioni raccolte consentono di conoscere le abitudini dei cittadini e i problemi che essi affrontano ogni giorno e se sono soddisfatti del funzionamento di quei servizi di pubblica utilità che dovrebbero contribuire al miglioramento della qualità della vita.

Come si svolge l’indagine?

Si esegue su un campione di circa 20.000 famiglie distribuite in circa 800 comuni italiani di diversa ampiezza demografica e fa parte di un sistema integrato di indagini sociali – le indagini multiscopo sulle famiglie. Sono intervistati tutti gli individui appartenenti alle famiglie rientranti nel campione.

Le informazioni vengono raccolte attraverso un questionario che si articola in più parti:

  • una scheda generale con informazioni socio-demografiche (età, sesso, stato civile, titolo di studio, ecc…) per tutti i componenti della famiglia;
  • un questionario familiare con informazioni generali sulla famiglia;
  • un questionario individuale, suddiviso in due parti A e B, per una maggiore comodità di compilazione.

Mobilità urbana, gli spostamenti nelle nostre città secondo i dati ISTAT

Siamo andati a vedere le risposte disponibili di questa indagine per quanto riguarda gli aspetti della mobilità urbana correlati alle preferenze nei trasporti pubblici, con un occhio anche alla sostenibilità ambientale.

Mobilità per motivi di studio e lavoro

L’indagine ISTAT si concentra sulla mobilità sistematica, ovvero gli spostamenti quotidiani per recarsi al lavoro o a scuola. Dei 42.000 intervistati, circa 23.000 si muovono ogni giorno per questi motivi.

Ecco i principali risultati in estrema sintesi:

  • Modalità di trasporto prevalente:
    • Il 56% utilizza un mezzo di trasporto come conducente di un veicolo.
    • Poco più del 17% si sposta a piedi.
    • Due terzi dei viaggi vengono effettuati con mezzi privati.
  • Pendolarismo e uso del car-pooling:
    • Solo il 5% dei pendolari utilizza il car-pooling quotidianamente, mentre un ulteriore 6% lo fa uno o più giorni alla settimana.
  • Gradimento del trasporto pubblico:
    • Il 70% degli utenti del trasporto pubblico urbano (tram, autobus, filobus) e il 70% di quelli del trasporto extraurbano esprimono un giudizio sufficiente (6 o più) sul servizio.
    • Tuttavia, per la comodità di attesa alle fermate, il 51,4% degli utenti ha dato un giudizio insufficiente.
  • Mobilità condivisa:
    • I servizi di car-sharing sono stati utilizzati da 463 persone, mentre il bike-sharing da 361.
  • Utilizzo di mezzi privati:
    • 985 persone utilizzano quotidianamente un ciclomotore o un motociclo.
    • 17.870 persone usano quotidianamente un’autovettura.

Le criticità attuali del trasporto pubblico locale

L’uso del 70% come valore di riferimento per entrambi i contesti, urbano ed extraurbano, suggerisce una certa uniformità nella percezione del servizio da parte degli utenti, indipendentemente dall’ambiente in cui si trovano.

Il fatto che il giudizio sia considerato “sufficiente”, con una valutazione pari o superiore a 6 su una scala di valutazione implicita, evidenzia che la maggior parte degli utenti sia almeno moderatamente soddisfatta del servizio offerto. Questo può essere considerato un indicatore positivo per le autorità responsabili del trasporto pubblico, poiché suggerisce che la maggior parte degli utenti non considera il servizio inadeguato o del tutto insoddisfacente.

Tuttavia, sebbene la maggior parte degli utenti esprima un giudizio complessivamente positivo sul trasporto pubblico, emergono alcune criticità significative che richiedono attenzione.

Le sfide nel settore del trasporto pubblico includono la necessità di migliorare la puntualità e la frequenza dei servizi, specialmente durante le ore di punta, al fine di ridurre i tempi di attesa e il sovraffollamento dei mezzi. Inoltre, è importante investire nelle infrastrutture delle fermate, come pensiline e sistemi di informazione in tempo reale, per migliorare il comfort degli utenti e facilitare gli spostamenti.

Un’altra criticità riguarda l’accessibilità dei mezzi pubblici per le persone con disabilità. Sono necessari interventi mirati, come l’installazione di rampe e ascensori nelle stazioni e posti riservati a bordo dei mezzi, per garantire un’esperienza di viaggio inclusiva per tutti.

Per affrontare queste sfide, è fondamentale promuovere una maggiore integrazione tra i diversi sistemi di trasporto pubblico e incentivare l’uso di forme di mobilità sostenibili attraverso campagne di sensibilizzazione e sconti per determinate categorie di utenti.

L’impatto sull’ambiente

L’indagine ISTAT del 2022, pur non focalizzandosi esclusivamente sull’ambiente, offre preziose indicazioni indirette sull’impatto ambientale legato alla mobilità quotidiana.

L’elevato utilizzo di autoveicoli privati contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra e all’inquinamento atmosferico. Questo è dovuto alle emissioni dirette di CO2, NOx e particolato fine (PM10 e PM2.5) provenienti dai motori a combustione interna.

Le emissioni di CO2, un gas serra, contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. L’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera è correlato all’aumento delle temperature globali, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per gli ecosistemi naturali e per la vita umana.

Gli ossidi di azoto (NOx) sono inquinanti atmosferici che contribuiscono alla formazione di smog e all’inquinamento dell’aria. Questi composti chimici possono avere effetti nocivi sulla salute umana, causando problemi respiratori e contribuendo alla formazione di piogge acide.

Il particolato fine (PM10 e PM2.5) è composto da piccole particelle solide o liquide sospese nell’aria, che possono penetrare profondamente nei polmoni quando respirate. Questo può causare una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache, problemi respiratori e persino la morte prematura.

Pertanto la correlazione tra l’uso dei veicoli privati e l’emissione di queste sostanze inquinanti è ben documentata, e quindi ridurre l’uso e la dipendenza dai veicoli privati è diventato un obiettivo importante per mitigare l’impatto ambientale negativo.

Car-pooling e servizi di sharing poco diffusi

La bassa diffusione del car-pooling e dei servizi di sharing suggerisce un significativo margine di miglioramento. Promuovere l’adozione di queste forme di mobilità potrebbe ridurre il numero di veicoli in circolazione, diminuendo le emissioni complessive. Iniziative come incentivi per l’uso del car-sharing, la creazione di infrastrutture dedicate al bike-sharing, e campagne di sensibilizzazione sull’impatto ambientale della mobilità privata potrebbero favorire un cambiamento delle abitudini.

I dati

Qui trovate il documento con i dati, pubblicato sul portale “Ambiente e non solo” (licenza Creative Commons CC-BY-SA).

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments