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Convertire la casa in un Bed & Breakfast: ecco come fare

lentepubblica.it • 30 Novembre 2017

bed-and-breakfast-L’obiettivo è di trasformare la propria casa in una struttura micro-ricettiva a carattere familiare: il Bed&Breakfast. Come si fa?


I Bed&Breakfast (dall’inglese: letto e colazione) sono abitazioni private dove i proprietari oltre a mettere a disposizione per le permanenze a breve termine una o più stanze e un bagno privato o in condivisione, forniscono l’occorrente per il pernottamento, il servizio di prima colazione e di pulizia della camera.

 

Lanciarsi in un’avventura come quella di affittare la propria abitazione è un passo impegnativo, con i consigli giusti però l’esperienza potrebbe rivelarsi proficua. In primo luogo è bene verificare che nel regolamento condominiale non sia presente la clausola che vieta ai condomini un uso dell’immobile rumoroso o tale da turbare la tranquillità. Questa clausola potrebbe fermare il processo? In realtà no, può solo causare qualche problema con l’amministratore in caso di schiamazzi

 

Tuttavia l’esistenza della clausola in se non è sufficiente a impedire l’apertura di un b&b o di un affittacamere, apertura che pertanto deve ritenersi sempre lecita. La legge consente a chiunque di aprire un B&B all’interno del proprio appartamento e riutilizzare al meglio qualche stanza sfitta nella propria casa.

 

Alcuni punti devono essere comunque rispettati per poter aprire un B&B accogliente a norma di legge. In primo luogo presentare la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), reperibile tramite Internet o presso lo sportello SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) del vostro Comune di pertinenza. Poi vanno allegati i documenti necessari, se indicati dalla normativa regionale (ad esempio la planimetria dell’abitazione, l’atto di proprietà o di affitto dell’immobile, eventuale copia della polizza di assicurazione di responsabilità civile a favore dei clienti). Ed infine iscrivere la struttura presso le locali A.A.P.I.T. o gli Uffici Turistici, per la sua classificazione e per la comunicazione degli ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza.

 

In genere il numero massimo di camere consentito per godere delle facilitazioni fiscali (ad esempio, non c’è bisogno di aprire una partita Iva) va da tre a sei, con un numero massimo di posti letto che varia da sei a, comunque, meno di 20 (in questo occorre esaminare in dettaglio le normative regionali). Considerando che, in media, si richiede una dimensione minima di 8 mq per la camera singola e 14 mq per la doppia, ipotizzando di voler offrire cinque camere (tre doppie e due singole) si ottiene un minimo di 58 mq, a cui vanno aggiunte le parti comuni, che possono variare a piacere (con requisiti minimi imposti dalle diverse normative).

 

Si può scegliere di dotare ogni camera di un bagno privato, ma nella maggior parte dei casi il bagno è in comune (con un numero massimo di camere per ogni bagno). Ipotizzando anche uno spazio condiviso in cui consumare la colazione _ che è obbligatorio fornire _ ma tenendo presente che non è richiesta una vera e propria “sala colazioni”, bensì uno spazio in cui gli ospiti possano avere accesso alle bevande e agli alimenti, si può tranquillamente affermare che una dimensione di circa 120 mq è più che sufficiente per avviare un buon livello di attività.

 

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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