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Si possono riaccendere i termosifoni in Italia?

lentepubblica.it • 24 Aprile 2024

riaccendere termosifoni italiaL’Italia è stata colpita da un’inaspettata ondata di gelo e i Comuni corrono ai ripari, ma si possono riaccendere i termosifoni? Ecco cosa dice la legge.


Nonostante l’arrivo della primavera, l’Italia è tornata nella morsa del freddo, dal Nord al Sud.

I termosifoni condominiali sono spenti da tempo, ma in alcune città, come Venezia, Milano e Torino, sono stati riaccesi i caloriferi nelle scuole e negli ospedali.

Ma si possono riaccendere anche i riscaldamenti nelle case? Vediamo cosa sapere.

Riaccendere termosifoni in Italia: cosa dice la normativa

Nella stagione 2022/2023, sono state introdotte delle misure straordinarie per raggiungere gli obiettivi relativi al risparmio energetico, dovuto alla crisi internazionale del gas.

Per la stagione invernale 2023/2024, sono state applicate le regole previste dal Dpr 412/1993 e del Dpr 74/2013, con la suddivisione dell’Italia in sei fasce climatiche, in funzione delle temperature medie annue.

Nella zona A ci sono le regioni con clima più mite e nella zona F le più fredde, dov’è possibile tenere accesi i riscaldamenti per tutto l’anno.
Se, però, ci sono delle comprovate esigenze (come quelle di questi giorni), i sindaci dei Comuni possono variare i periodi e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti.

La durata, però, non può superare la metà di quella prevista a pieno regime.
Diversi comuni, infatti, si stanno adoperando per riaccendere i riscaldamenti in alcune città, come Padova, Vicenza, Treviso, Verona, Milano, Venezia, Udine, Pordenone, Pavia e Genova.

E nei singoli condomini?

Nei condomini, gli amministratori possono decidere di riaccendere i riscaldamenti, nel caso in cui ci siano anziani o soggetti fragili.

La decisione dovrebbe essere presa mediante assemblea condominiale. Ma, dati i tempi stretti, l’amministrazione può procedere su richiesta di un numero consistente di condomini o nella constatazione di note situazioni di fragilità all’interno del palazzo, anche senza via libera ufficiale, ma comunicando la decisione via mail e sulla bacheca del condominio.

La comunicazione deve essere effettuata anche ai condomini che possiedono un impianto autonomo, distaccato da quello centrale.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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