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Truffe alle assicurazioni: a Massa arresti per avvocati e medici

lentepubblica.it • 28 Gennaio 2019

truffe-assicurazioni-massaTruffe alle assicurazioni: a Massa arresti per avvocati e medici. Sono stati spiccati arresti e ordinanza di custodie cautelari verso numerosi professionisti.


Sono 17 le ordinanze di custodia cautelare, di cui 4 in carcere, e 13 agli arresti domiciliari, in corso di esecuzione con un’operazione condotta dai carabinieri e dalla questura di Massa e coordinata dalla procura nel territorio apuano e nelle province di La Spezia, Lucca e Pistoia.

 

Tra le decine di reati contestati a vario titolo, spiccano quelli di associazione per delinquere finalizzata al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale e da privato, estorsione e abuso d’ufficio.

 

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L’operazione ha portato all’emissione di 17 custodie cautelari, di cui 4 in carcere e 13 agli arresti domiciliari.

 

Tra i 17 finiti in carcere o ai domiciliari ci sarebbero, secondo quanto appreso, avvocati di Massa, medici legali delle assicurazioni e medici specialistici che lavorano in strutture sanitarie del capoluogo apuano, un appartenente alla polizia municipale.

 

Secondo l’accusa i due gruppi criminali avrebbero messo in piedi un vasto di giro di truffe in danno di enti pubblici locali e compagnie di assicurazione. Emergono inoltre alcuni episodi estorsivi nell’ambito di connivenze criminali ed episodi di corruttela da parte di pubblici ufficiali.

 

“Si tratta di un’indagine lunga e articolata per fatti di particolare gravità. Il gip ha scritto 1200 pagine che confermano il nostro impianto investigativo”,

 

dice durante la conferenza stampa il procuratore capo Aldo Giubilaro.

 

Che ha poi lasciato la parola alla sostituto procuratore Alessandra Conforti, titolare dell’inchiesta.

 

“Sì tratta dell’indagine più complessa che ho fatto qui e sono a Massa da 20 anni. Si tratta di professionisti che non disdegnavano di arrotondare i già buoni stipendi con truffe. E le associazioni a delinquere scoperte sono due, comunicanti tra loro ma autonome”.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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