Mandati di pagamento in contanti Tesoreria: imposta di bollo non si applica? A rispondere all’interrogativo del Comune è stata proprio l’Agenzia delle Entrate, con la risposta ad interpello del 5 febbraio 2020, n. 21.
Secondo il Comune, infatti, nel contesto dei rapporti tra l’ente e il tesoriere, quest’ultimo è assimilato ad un agente contabile ai sensi dell’articolo 93, comma 2, del d.l.gs 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL), secondo quanto indicato nella risoluzione n.84/E del 16 settembre 2014.
Ecco cosa ha risposto l’Agenzia delle Entrate in merito a questo interrogativo.
Il Comune ha inoltre elencato una serie di pagamenti in contanti effettuati dallo stesso che, in virtù della loro natura, possono beneficiare delle esenzioni previste dalla legge:
L’Agenzia delle Entrate ha dunque risposto che tutte le quietanze rilasciate in riferimento ai suddetti punti sono esenti dall’imposta di bollo.
L’esenzione dall’imposta di bollo ha una portata molto ampia e comprende tutti gli atti e tutti i documenti da qualsiasi soggetto posti in essere, riguardanti la procedura di espropriazione per causa di pubblica utilità, promossa dalle amministrazioni dello Stato e qualunque ente pubblico.
Si ritiene, pertanto, che le quietanze in argomento siano esenti dall’imposta di bollo, in quanto atti connessi e relativi a procedura di espropriazione promossa da Ente pubblico.
A questo link il testo completo del documento.