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Integrazione al minimo: aggiornate le soglie per i pensionati

lentepubblica.it • 12 Gennaio 2016

soglie-rimborsi-pensioniL’Inps aggiorna i valori per ottenere l’integrazione al trattamento minimo nel 2016. Il beneficio spetta a tutti i pensionati che hanno maturato una prestazione inferiore a circa 500 euro al mese a condizione di versare in uno stato di bisogno economico. In particolare l’Inps ha fissato in via definitiva i valori relativi allo scorso anno, il 2015, che sono stati rivisti leggermente al ribasso a causa della riduzione del tasso di inflazione dello 0,1% rispetto a quanto programmato in via previsionale nel dicembre 2014, ed ha fissato in via provvisoria i valori relativi al 2016. Dato che l’inflazione programmata per quest’anno è risultata pari a zero i valori del 2016 restano al palo rispetto al 2015.

 

Per ottenere il beneficio dell’integrazione piena sulla pensione, pari a 501,89 euro mensili, quest’anno non bisogna superare un reddito pari a 6.524,57 € (all’anno). Se il reddito personale è invece compreso tra il predetto importo e 13.049,14 euro l’integrazione spetta in misura ridotta, pari alla differenza tra quest’ultimo importo e il reddito conseguito. Se ad esempio un pensionato ha conseguito una prestazione di 300 euro al mese e possiede altri redditi per 11mila euro annui avrà un’integrazione ridotta, pari a circa 160 euro al mese (13.049 – 11.000) /13. Che si aggiungeranno alla pensione base portandola circa al valore di 460 euro al mese, restando dunque al di sotto del trattamento minimo. Nessuna integrazione spetta qualora i redditi personali risultino superiori a 13.049,14 euro annui.

 

L’integrazione al minimo per i soggetti coniugati. Per chi è coniugato la situazione è piu’ complicata: oltre a dover rispettare i limiti reddituali personali bisogna anche rispettare il paletto dei redditi coniugali. Ma solo se la pensione ha decorrenza dal 1994 in poi (si veda tabella). In altri termini, per avere l’integrazione al trattamento minimo di pensione bisogna superare un doppio sbarramento: prima si vanno a vedere i redditi personali e, solo se questi non vanno oltre il limite indicato, si va a verificare quello della coppia.

 

Ad esempio se il reddito personale non supera 6.524,57 € e il reddito della coppia non supera i 19.573,71 euro il pensionato otterrà l’integrazione intera pari a 501,89 € al mese. Se il reddito personale è invece compreso tra 6.524,57 € e 13.049,14 e il reddito della coppia è compreso tra 19.573,71 euro e 26.098,28 euro l’integrazione spetterà in misura ridotta. La legge stabilisce che l’importo spettante è quello minore risultante dal doppio confronto tra il limite massimo di reddito personale (13.049,14) e quello effettivamente posseduto e tra il limite di reddito della coppia (26.098,28) e quello conseguito complessivamente dalla coppia.

Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it) - articolo di Dario Canova
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