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La denuncia del Sindaco Matteo Ricci: che fine ha fatto la riforma del TUEL?

lentepubblica.it • 6 Luglio 2022

sindaco-matteo-ricci-riforma-del-tuelNel suo intervento al Consiglio Nazionale di ALI – Autonomie Locali Italiane, il Sindaco Matteo Ricci si interroga su quale fine abbia fatto la riforma del TUEL: promessa ma mai portata a compimento.


Ricordiamo che ALI – Autonomie Locali Italiane rappresenta un’Associazione di Comuni, Province, Regioni, Comunità montane, da sempre impegnata per la crescita democratica e civile del Paese attraverso un processo di rinnovamento istituzionale fondato sulla valorizzazione delle amministrazioni locali e regionali.

Il suo presidente, nonché Sindaco della città di Pesaro, Matteo Ricci, ha in suo recente intervento lanciato l’allarme in merito a una riforma promessa ma mai compiuta: quella del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali).

La denuncia del Sindaco Matteo Ricci: che fine ha fatto la riforma del TUEL?

«La riforma del Tuel è una questione di fondamentale importanza per i sindaci, i Comuni e gli enti locali. Eppure non si sa che fine abbia fatto».

A dirlo Matteo Ricci, Presidente nazionale di Ali e sindaco di Pesaro, nel suo intervento al Consiglio nazionale di Ali-Autonomie Locali Italiane in corso a San Gimignano.

«Dopo un lungo e difficile lavoro di confronto per arrivare a un testo condiviso tra le diverse parti politiche, si è arrivati a una bozza di riforma. Ciononostante il testo non è mai stato portato in Consiglio dei Ministri, se ne sono perse le tracce», incalza Ricci.

«Bisogna portare il testo di riforma del Tuel velocemente in Consiglio dei Ministri – prosegue Ricci –, pur sapendo che la bozza che è circolata non affronta due importanti nodi politici: l’incandidabilità e i terzi mandati per tutti. Ma intanto si mandi avanti la riforma, e parallelamente l’Anci faccia un’iniziativa bipartisan nei confronti di tutti i leader politici per togliere l’incandidabilità e mettere il terzo mandato per tutti, perché nessuna forza politica deve aver paura dei sindaci, e i sindaci non possono avere norme discriminatorie», conclude Ricci.

 

Fonte: ALI - Autonomie Locali Italiane
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