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Efficienza energetica, nuova direttiva adottata dal Consiglio UE

lentepubblica.it • 4 Settembre 2023

efficienza-energetica-direttiva-ueEfficienza energetica: il Consiglio UE adotta la nuova direttiva che presenta il nuovo obiettivo per la riduzione dei consumi entro il 2030 e la riqualificazione degli edifici.


Il Consiglio ha adottato così nuove norme per ridurre il consumo di energia finale a livello dell’UE dell’11,7% entro il 2030. Gli Stati membri beneficeranno di flessibilità nel conseguimento di tale obiettivo.

Obiettivo principale

Gli Stati membri garantiranno collettivamente una riduzione del consumo di energia finale di almeno l’11,7% nel 2030 rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2020. Ciò si traduce in un limite massimo al consumo di energia finale dell’UE pari a 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per il consumo primario.

Il limite per il consumo finale sarà vincolante per gli Stati membri a livello collettivo, mentre l’obiettivo per il consumo di energia primaria sarà indicativo.

Il consumo di energia finale rappresenta l’energia consumata dagli utilizzatori finali, mentre quello di energia primaria comprende anche ciò che viene utilizzato per la produzione e la fornitura di energia.

Contributi nazionali e meccanismi per colmare i divari

Tutti gli Stati membri contribuiranno al conseguimento dell’obiettivo generale dell’UE. Stabiliranno contributi nazionali indicativi e traiettorie per il conseguimento dell’obiettivo nei rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNEC). I progetti di PNEC aggiornati erano previsti per giugno 2023 e i piani definitivi sono previsti per il 2024.

La formula per il calcolo dei contributi nazionali all’obiettivo (definita nell’allegato I della proposta) sarà indicativa, con la possibilità di discostarsene del 2,5%.

La Commissione calcolerà se tutti i contributi raggiungono l’obiettivo dell’11,7% e, in caso contrario, apporterà correzioni ai contributi nazionali inferiori all’importo che si otterrebbe utilizzando la formula (il cosiddetto meccanismo per colmare i divari).

La formula si basa, tra l’altro, sull’intensità energetica, sul PIL pro capite, sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul potenziale di risparmio energetico.

Risparmio energetico

L’obiettivo di risparmio energetico annuale per il consumo di energia finale aumenterà gradualmente dal 2024 al 2030. Gli Stati membri garantiranno in media un nuovo risparmio annuale dell’1,49% sul consumo di energia finale nel corso di tale periodo, raggiungendo gradualmente l’1,9% il 31 dicembre 2030.

Gli Stati membri possono contabilizzare nel calcolo ai fini del conseguimento dell’obiettivo il risparmio energetico realizzato mediante misure politiche nell’ambito della direttiva attuale e della direttiva riveduta sulla prestazione energetica nell’edilizia, le misure derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione dell’EU (per gli impianti e per l’edilizia e i trasporti) e le misure di emergenza in materia di energia.

Il settore pubblico dà il buon esempio

Inoltre le nuove norme prevedono l’obbligo specifico per il settore pubblico di conseguire una riduzione annuale del consumo energetico dell’1,9%, che può escludere i trasporti pubblici e le forze armate. Infine, gli Stati membri devono ristrutturare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli immobili di proprietà di enti pubblici.

Il testo completo della nuova direttiva sull’efficienza energetica adottata dal Consiglio UE

Potete consultarla qui.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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