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Giornata Mondiale dell’Acqua 2024: “Water for Peace”

Francesca Liani • 25 Marzo 2024

L’acqua, una risorsa di pace, minacciata da cambiamenti climatici, inquinamento, incuria e spreco: lo scorso 22 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua istituita nel 1922 dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’importanza di preservare questa risorsa fondamentale per la sopravvivenza del nostro pianeta.


Nell’ultimo rapporto presentato dall’Unesco per conto dell’UN water organismo dell’ONU che coordina il lavoro sull’accesso all’acqua, emerge che ad oggi ci sono 2,2 miliardi di persone che vivono senza avere accesso all’acqua potabile mentre sono 3,5 miliardi coloro che non hanno accesso a servizi igienico sanitari sicuri. Una tragedia che interessa soprattutto i paesi africani e in particolare quelli del Corno d’Africa (Somalia in primis) ma non solo.

Giornata Mondiale dell’Acqua 2024: “Water for Peace”

Anche in Europa a causa del cambiamento climatico, delle ondate di colore e delle siccità prolungate, l’emergenza acqua è diventata uno dei problemi centrali per molti settori economici: agricoltura, industria, centrali elettriche, trasporto fluviale. Il 15% del territorio dell’Unione Europea è in allerta arancione per la siccità e un altro 1% in allarme rosso a causa delle temperature record registrate negli ultimi anni. Per questo motivo, la riduzione degli sprechi d’acqua e la diffusione di metodi più efficienti di irrigazione in agricoltura sono diventati obiettivi strategici delle politiche a livello globale.

Emergenza idrica in Italia

Nel 2023 nel nostro Paese la disponibilità di risorsa idrica ha subito una forte riduzione attestabile intorno al 18% rispetto al lungo periodo che va dal 1951 al 2022. A creare la situazione di forte deficit idrico la riduzione delle precipitazioni ed un incremento dei volumi idrici di evaporazione diretta sia dagli specchi d’acqua che dal terreno. A questi fenomeni di riduzione delle precipitazioni ha fatto da contrappeso il moltiplicarsi di eventi alluvionali come quelli che hanno interessato nel 2023 regioni come l’Emilia Romagna in primis, ma anche la Toscana, la Sicilia e in parte la Calabria.

In particolare nel sud Italia l’emergenza idrica si presenta molto difficile come attesta un recente rapporto Coldiretti. In Puglia ad esempio mancano 107 milioni di metri cubi d’acqua rispetto all’anno precedente e ciò impatta sia sul mercato ortofrutticolo ma anche sulla foraggio verde che ha subito un drastico calo. Altrettanto drammatica la situazione in Sicilia dove manca l’acqua per irrigare anche a causa di dighe non collaudate e strutture fatiscenti. Allarme anche nella parte meridionale della Sardegna e in Basilicata.

Gli investimenti nel settore idrico

Di fronte a questa situazione, l’Italia negli ultimi dieci anni ha raddoppiato gli investimenti nel settore idrico eppure rimane marcata la distanza tra gli investimenti italiani rispetto alla media Europea. Due pubblicazioni recenti il Blue book 2024  realizzato dalla fondazione Utilitatis e il Libro Bianco 2024 “Il valore dell’acqua per l’Italia” realizzato da The European House Ambrosetti, sottolineano come il fabbisogno idrico nazionale sia sempre più in crescita e che nonostante i finanziamenti e gli interventi del PNRR stiano dando un impulso significativo per la riduzione delle perdite idriche, serviranno nei prossimi anni sempre più risorse a sostegno della filiera idrica.

Di fronte ad un rischio così enorme per il futuro dell’intero pianeta, è chiaro che gli interventi di prevenzione e di contrasto non possano essere demandati solo alle istituzioni e ad organismi tecnici. È necessario che ognuno di noi sia responsabilizzato rispetto al problema e metta in atto comportamenti più attenti e consapevoli che possano contribuire a ridurre gli sprechi.

Comportamenti virtuosi

Negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative intese a promuovere comportamenti virtuosi di contrasto al cambiamento climatico e indirizzate al risparmio della risorsa idrica. Un ruolo centrale lo stanno sicuramente assumendo i Comuni ma soprattutto le scuole che hanno introdotto all’interno dei programmi scolastici percorsi di sensibilizzazione, rivolti sia agli alunni che ai genitori, volti ad insegnare come utilizzare consapevolmente l’acqua nella quotidianità evitando gli sprechi. Dai vademecum ai laboratori, dai decaloghi delle buone pratiche ai gruppi di lavoro, sono tante le iniziative che spingono verso il rispetto e la tutela dell’acqua, questa risorsa fondamentale senza la quale non esisterebbe la vita. Iniziative queste assolutamente meritevoli e tuttavia insufficienti di fronte ad un problema che di anno in anno si fa sempre più  emergenziale e la cui portata viene ancora troppo spesso sottovalutata.

 

Fonte: articolo di Francesca Liani
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