È ancora disponibile il Bonus connettività, indirizzato a professionisti e alle partite Iva. Ecco di cosa si tratta e chi può richiederlo.
Bonus connettività professionisti e partite Iva: è ancora possibile richiedere i voucher per il Bonus connettività. Si tratta di una misura erogata dallo Stato, per favorire la diffusione della banda larga in Italia e potenziare l’accesso ai servizi digitali.
Ma qualcosa non è andato come previsto: nonostante ci siano ancora fondi disponibili, in alcune Regioni è difficile richiedere il voucher più elevato.
Vediamo allora nel dettaglio.
Il Bonus connettività, detto anche Bonus Internet, è una misura che consiste nell’erogazione di un voucher di un valore fino a 2500 euro.
L’obiettivo è, appunto, quello d’incentivare la digitalizzazione, facilitando l’accesso ad una rete più veloce.
Ad occuparsi del Bonus, è Infratel, società pubblica italiana, che opera nel settore delle telecomunicazioni per il Ministero dello Sviluppo Economico.
Inizialmente i fondi ammontavano a 590 milioni di euro e la misura doveva essere indirizzata solo alle imprese con un massimo di 250 dipendenti. In seguito, col decreto Mise del 22 aprile (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2022), è stato esteso anche ai lavoratori autonomi.
I voucher messi a disposizione dal Bonus vanno da un minimo di 300 euro fino ad un massimo di 2500 euro.
Il requisito essenziale è che ci sia un incremento della velocità di connessione, con un passaggio di velocità superiore a 1Gbit/s.
I voucher saranno di tre tipologie:
A questi, c’è la possibilità di aggiungere un contributo di 500 euro, per eventuali costi di ricollegamento.
I fondi sono stati tratti dal Fondo Sviluppo e Coesione, che ha erogato percentuali maggiori alle Regioni del Sud. Ad esempio, in Sicilia sono stati messi a disposizione 117 milioni di euro, in Toscana e nel Lazio 15 e 20 in Lombardia.
Inoltre, bisogna precisare che il 25% dei fondi è destinato ai voucher di tipo A; il 50% ai voucher di tipo B; il restante 25% ai voucher di tipo C.
Perciò, i voucher di tipo C, quelli da 2000 euro, sono stati in gran parte già richiesti o prenotati (da un operatore di telefonia, che s’impegna a venderlo, entro un certo periodo di tempo).
Come possiamo vedere nel Dashboard dei voucher delle imprese, pubblicato sul cruscotto digitale del Mise lo scorso 4 agosto, sono ancora disponibili oltre 489 milioni di fondi (quasi l’85% dei fondi).
Il problema sta che in molti Regioni, nonostante i fondi disponibili, non sia più possibile accedere al voucher di tipo C, quello da 2000 euro, nonché quello più appetibile per i cittadini.
Ricordiamo che si potrà inoltrare la richiesta fino al 15 dicembre 2022.