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Criptovalute IOTA e Bitcoin: cosa sono le Ico e come usarle

lentepubblica.it • 8 Marzo 2018

criptovaluteHanno fatto impazzire il mondo, per tutta l’ultima parte del 2017 e il clamore che le accompagna non si è ancora sopito. Stiamo parlando ovviamente delle criptovalute.


Le monete virtuali che hanno fatto tanto parlare di sè, oggi vivono una nuova fase di transizione. Nuovi assetti vanno formandosi sia sui mercati dove vengono scambiate, sia in fatto di sentiment generale da parte delle persone. La nuova moda in fatto di valute digitali sono le Ico, Initial Coin Offering. Una nuova forma di finanziamento. Un nuovo modo per racimolare fondi e far crescere il mercato di criptovalute emergenti.

 

Cosa sono le Ico di criptovalute?

Troppo spesso non si fa che seguire la corrente. Ma quando questa tendenza si espande anche nel campo degli investimenti, potrebbe nascondere dei rischi dai quali è meglio tenersi alla larga. Le Ico rischiano di essere solo l’ennesimo fenomeno passeggero, destinato a lasciare dietro di se una scia di pochissime persone più ricche di prima, ma molti altri solo più poveri.

 

Ma cosa si nasconde dietro le Ico? Di cosa si tratta esattamente? Cosa hanno a che vedere con le criptovalute come le IOTA (qui si spiega come comprare IOTA e cosa sono esattamente) e i Bitcoin?

 

Le Ico, una sorta di startup

 

I progetti di imprenditoria giovanile, che sono sempre esistiti ma oggi si chiamano startup perché il nome fa più trendy, si basano sulla raccolta di fondi tramite finanziamenti. Le Ico, ovvero le Initial Coin Offering (offerta iniziale di moneta), si fondano sullo stesso principio, solo che qui sono coinvolte le valute virtuali. Si tratta di una specie di nuovo crowdfunding. Ma vediamo come si “lancia” una Ico.

 

Facciamo l’esempio di qualcuno che intenda trovare fondi per creare una nuova azienda in qualche settore. L’idea è quella di spingere potenziali piccoli e grandi investitori a finanziare la nascita della nuova attività attraverso l’acquisto di una valuta virtuale ad essa legata. Insomma, è un po’ come se si acquistassero le azioni di una società, ma con una grande differenza di base: non si diventa “azionisti”, ovvero in parte proprietari dell’azienda.

 

Si tratta, invece, di una sorta di salto nel buio, fatto proprio sulla fiducia che la tale startup possa crescere, ma soprattutto che la valuta virtuale ad essa legata possa ottenere grande seguito e diffusione.

 

In sostanza il meccanismo è questo:

 

  • L’azienda lancia la Ico
  • I clienti acquistano la criptovaluta con moneta fiat o altre criptovalute
  • L’azienda ottiene fondi per nascere e svilupparsi
  • Il cliente spera che la criptovaluta acquistata cresca di valore per guadagnarci

 

Ad oggi le Ico vengono lanciate specialmente per finanziare servizi legati ai sistemi blockchain, per questo è facile agganciare una nuova crypto a questo discorso. Dopotutto alcune criptovalute importanti hanno seguito proprio questo percorso.

 

Le Ico sono vantaggiose?

 

Abbiamo già accennato al fatto che scegliere di usare i propri capitali in questa attività può nascondere insidie. In effetti si tratta di un settore senza alcuna regolamentazione, quindi le Ico sono un investimento ad alto rischio. Se vale la pena investirci? Studiando bene i white paper delle nuove criptovalute e i business plan delle aziende che lanciano le Ico, si possono migliorare le probabilità di successo del proprio investimento, ma la prudenza è il presupposto assoluto in queste operazioni. Vale sempre la stessa regola: non investire in una Ico, denaro che non ci si può permettere di perdere.

 

Perché si investe nelle IOTA e nelle altre Criptovalute?

 

Le persone stanno cominciando ad investire molto nelle Ico per un semplice motivo: pensano che possano essere un modo per diventare ricchi e farlo senza sforzi. Ma da che mondo è mondo si sa che “i soldi non crescono sugli alberi”. Questo vecchio detto ci mette in guardia dai falsi miti sulla ricchezza e invita a guardare le cose con un occhio più realistico.

 

Prendiamo il caso di Ethereum. Questa piattaforma è stata creata per la creazione di app decentralizzate. Nel giro di pochissimi anni l’azienda e la criptovaluta (Ether o ETH) ad essa legata hanno raggiunto risultati che pochi potevano prospettare.

 

Se un Ether all’inizio aveva un valore di 0,30 euro, ora se guardiamo alle quotazioni di mercato vediamo che ogni singolo coin ha un valore che ha superato anche i 1000 euro e di molto.

 

È chiaro che chi ha acquistato Ether all’inizio ha fatto fortuna. Ma il caso di Ethereum non deve essere visto come “la regola”!

 

Un altro esempio è quello delle IOTA, ossia delle criptovalute legate all’Internet delle cose e studiata per essere innovativa e più flessibile. Anche in questo caso si tratta di uno strumento nuovo di cui è impossibile determinare con esattezza l’andamento. Proprio per questo è sempre opportuno mantenere la massima prudenza in fase di investimento, per evitare di rimanere vittime del mercato che, nel caso delle criptovalute, è sempre molto volatile.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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