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Taglio Cuneo Fiscale, dal 2020 quanti soldi in busta paga?

lentepubblica.it • 2 Ottobre 2019

cuneo-fiscale-2020Che cosa sta prevedendo il nuovo Governo in materia di taglio del cuneo fiscale a partire dal 2020? Ecco quali sono gli scenari aggiornati alla discussione in atto in questi giorni.


Cuneo fiscale 2020: il taglio a quanto pare sarebbe pronto.

La discussione, già in atto da qualche settimana, sul taglio del cuneo fiscale a partire dal 2020, sembra arricchirsi sempre più di dettagli.

Con idee che adesso prendono sempre più una forma specifica.

Ecco quali sono gli scenari previsti al momento.

Taglio Cuneo Fiscale, dal 2020 quanti soldi in busta paga?

La riforma delle tasse partirà a luglio.

Ma quanto farà intascare in busta paga agli italiani?

Si tratta circa di 230 euro al mese e dal 2021 lo sgravio aumenterà a quota 500. Ma ad averne diritto saranno i lavoratori dipendenti con un reddito non superiore a 26 mila euro lordi all’anno.

Calcoli confermati anche dal segretario Pd Nicola Zingaretti che ha sottolineato come “l’anno seguente c’è l’impegno a raddoppiare“ (come, tra l’altro, messo nero su bianco dalla NaDef che prevede uno stanziamento di 2,7 miliardi per il 2020 e, del doppio, 5,4 miliardi per il 2021).

Dunque una riduzione del cuneo che potrebbe portare almeno 500 euro in più ai lavoratori nel 2020, con l’impegno di arrivare poi a 1000 euro.

Una delle novità più importanti dovrebbe essere l’estensione del beneficio alla platea dei cosiddetti incapient: ovvero coloro che mettendo insieme un reddito da lavoro dipendente non superiore agli 8.200 euro l’anno circa non versano Irpef e dunque sono attualmente esclusi anche da qualsiasi forma di sgravio o bonus.

Sindacati non del tutto convinti

Nonostante le misure in favore dei lavoratori la cornice della prossima manovra non convince i sindacati, con cui pure il premier, Giuseppe Conte, si è confrontato più volte in questi mesi: “troppo debole su crescita, riforma fiscale e investimenti” dice la leader della Cisl, Annamaria Furlan, mentre per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini vede finalmente imboccata “direzione giusta” ma “non basta”.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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Antonino Azzara
Antonino Azzara
9 Novembre 2019 15:57

Mi è piaciuto moltissimo.mi piacerebbe sapere se si parla di 26000 euro di reddito lordo o netto.Sarebbe stato meglio precisarlo per l’ informazione agli interessati