Alcune importanti indicazioni sugli incentivi per le imprese previsti dalla legge 181/89.
È con la circolare direttoriale del 16 giugno che il Ministero dello Sviluppo economico ha completato gli aggiornamenti in merito alle agevolazioni per le aree di crisi industriale avviati con il DM del 24 marzo 2022.
È dal 14 luglio che è possibile richiedere le agevolazioni della legge 181-1989 con riferimento a cinque territori:
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La legge n. 181 del 15 maggio 1989 sostiene il rilancio di programmi di investimento per lo sviluppo imprenditoriale e la salvaguardia dei livelli occupazionali nelle aree colpite da crisi industriali e di settore.
L’incentivo finanzia iniziative imprenditoriali volte a rivitalizzare il sistema economico locale e a creare nuova occupazione, attraverso progetti di ampliamento, ristrutturazione e riqualificazione.
A regolamentare l’incentivo è il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 marzo 2022, il quale prevede importanti novità quali: un importo minimo delle spese ammissibili pari ad 1 milione di euro; l’ammissione delle reti di impresa tra i soggetti beneficiari, procedure semplificate per investimenti al di sotto di 1,5 milioni di euro, aiuti incentrati sullo sviluppo di processi innovativi, di ricerca e formazione del personale.
Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese costituite in forma di società di capitali, ivi incluse le società cooperative e le società consortili, che, alla data di presentazione della domanda di agevolazioni, siano in possesso dei seguenti requisiti:
In riferimento ai programmi di investimento citati dalla normativa sono ammissibili le spese relative all’acquisto e alla realizzazione di immobilizzazioni materiali e immateriali, nonché l’acquisizione di attivi di uno stabilimento, nella misura necessaria alle finalità del programma, sostenute dall’impresa a decorrere dalla data di presentazione della domanda.
Tali spese riguardano:
Le agevolazioni possono coprire fino ad un massimo del 75% delle spese ammissibili e possono essere erogate in forma di:
Le novità introdotte puntano ad ampliare la platea di imprese potenzialmente beneficiarie, in particolare quelle di piccola o media dimensione, attraverso l’abbassamento della soglia minima di investimento e l’introduzione di procedure semplificate per l’accesso alle agevolazioni.
L’obiettivo è infatti quello di garantire una più elevata qualità degli interventi di rilancio, una vera e propria transizione 4.0 e il reinserimento di lavoratori attualmente interessati da misure di sostegno al reddito.
Nei prossimi mesi si attende altresì la riapertura degli sportelli di regioni del sud quali la Campania e la Sicilia.
Fonte: articolo del Dott. Carlo De Luca e del Dott. Giuseppe Saporita - Commissione UNGDCEC Finanza agevolata e fondi europei