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I veri collaborazionisti e negazionisti del 2020

Recordare Roberto • 23 Dicembre 2020

negazionistiSiamo in un’epoca di censura senza precedenti, la libertà di parola è fortemente limitata, migliaia di documenti e interviste di medici e scienziati sono stati rimossi da internet e bloccati anche i loro siti web, solo perché hanno espresso le loro perplessità sulla versione del main stream rispetto al Covid-19.

Trattamenti che si nono rivelati efficaci contro il Covid-19, sono stati vietati in molti paesi e soprattutto non è possibile mettere in dubbio il vaccino contro il Covid-19, con tutto che fino ad oggi non era mai stato utilizzato un vaccino di questo tipo, che adotta un RNA o DNA modificato, che per intenderci, rischia di cambiare il nostro DNA, ossia in nostro genoma.

Il nostro genoma è ciò che ci rende umani e che ci separa dagli animali e dalle piante, è il codice che dice come funzioniamo e come ci riproduciamo. Già la modifica di una proteina può far nascere un bambino con una malattia congenita, pertanto, anche una piccola modifica, rimossa o sostituita, del nostro DNA potrebbe essere devastante.

La trasfezione

La tecnica utilizzata di chiama “trasfezione”, ossia quella che si usa per fare un OGM, allo stesso modo di come fa la Monsanto quando modifica un pomodoro o un cocomero, che di fatto cambia la natura del prodotto finale.

Utilizzando la stessa tecnologia, potenzialmente cambiamo la nostra natura. Ricordiamo che questa è la prima volta, che questa tecnologia viene applicata sulle persone in larga scala.

Non essendoci studi a proposito e non sapendo gli effetti a lungo termine, di fatto, le persone saranno utilizzate come topi da laboratorio. Uno dei favoriti di questo vaccino è l’azienda “Moderna”, che ha ricevuto circa un miliardo di dollari dal governo USA per la ricerca e lo sviluppo, ed è supportata dalla Bill e Melinda Gates Foundation.

Ma per quanto siano supportati a livello finanziario, non hanno mai fatto prima un vaccino e/o nessuna cura per gli esseri umani, quindi di fatto non hanno nessuna esperienza in merito.

Questo è il loro primo tentativo, oltretutto accelerando immensamente i tempi dello sviluppo del vaccino, passando immediatamente alla fase 2 nell’esperimento di laboratorio, il che significa che hanno testato il vaccino su 45 soggetti umani in 63 giorni.

Questa è una cosa che prima durava anni. Nel test fatto, è stato somministrato inizialmente il 100% del vaccino e quelli che hanno avuto questa dose elevata, hanno subìto effetti collaterali sistemici, mentre l’80% di quelli che hanno ricevuto una dose più bassa, hanno sofferto anche loro di effetti collaterali sistemici.

Quindi, effetti collaterali già dall’inizio, ma naturalmente non è dato sapere l’effetto collaterale che si potrà manifestare nel medio-lungo termine. Una delle proposte della somministrazione di questo vaccino, è l’utilizzo di un cerotto chiamato piattaforma a microaghi, una specie di benda che si potrebbe ricevere anche per posta.

Una benda che si può mettere sulla mano o su un braccio, e quando si toglie si è già vaccinati, ossia ce lo si può iniettare da soli. La benda a microaghi è progettata con aghi tipo dente di serpente, ma con molti piccoli morsi individuali, quindi non lo si sente per niente, ma entra sotto la pelle e questi piccoli microaghi iniettano il vaccino.

Il Luciferase

Oltre al vaccino a DNA o RNA, ci sarà qualcos’altro, un enzima da loro brevettato, chiamato “Luciferase”. Loro dicono che si chiama Luciferase perché produce luce bioluminescente.

Ma anche il nome non è di quelli più azzeccati.

Non è una cosa che si può vedere o sentire, ma con un dispositivo, come uno smartphone e un’apposita app, si può scansionare la vaccinazione, che si accenderà per poterne verificare il modello, il codice digitale e il barcode, ossia in cosiddetto tatuaggio quantico, attraverso i cosiddetti “quantum dots”.

Saremo di fatto marchiati, come si marchiano gli animali. Ognuno avrà il proprio codice identificativo, come nella seconda guerra mondiale si usava per i deportati nei campi di sterminio, ma con più tecnologia.

Hydrogel

Oltretutto sarà tutto nell’Hydrogel, tecnologia inventata dalla DARPA, ossia l’agenzia per la ricerca avanzata del dipartimento della difesa americana, un braccio del pentagono. Per vedere le caratteristiche dell’Hydrogel:

https://en.wikipedia.org/wiki/Hydrogel

https://www.darpa.mil/news-events/2017-07-10

E per vedere un esempio, di un’azienda che ha prodotto un piccolo lettore da applicare direttamente sul corpo per leggere i dati da Hydrogel:

https://profusa.com/video/

E’ una tecnologia speciale che sarà introdotta sotto la pelle e il corpo non la rifiuterà. Contiene nanotecnologie, organismi robotici microscopici e possono fare innumerevoli cose all’interno del tuo corpo.

È anche un modo per ottenere tutte le informazioni dal tuo corpo, dalla tua pressione, al livello di zucchero nel sangue, frequenza cardiaca, ecc. Tutto questo suona bene, ma ha il potenziale per fare tante altre cose, come quanti passi hai fatto, se sei caduto, se nuoti, se corri, se hai le mestruazioni, se dormi o sei fai sesso, e non per ultimo, ha anche il potenziale per conoscere le tue emozioni.

Dati raccolti h24

Tutti questi dati vengono raccolti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per 365 giorni all’anno e buttati in Cloud collegato su “Ai” (Intelligenza Artificiale), quindi ogni persona diventa un terminale IoT.

Ma a disposizione di chi? Difficile avere una risposta. Ma la cosa più inquietante è che come la persona invia dati su Cloud, allo stesso modo, qualcuno può inviare messaggi al terminale IoT ossia al corpo dell’etichettato.

Questo, ad esempio, potrebbe influenzare il tuo umore, la tua memoria, il tuo comportamento. Hydrogel può anche somministrare un farmaco, in realtà una frequenza a fonte di luce, quindi potrebbe essere una grande comodità o una grande tragedia.

Dipende dai punti di vista, visto che puoi anche non sapere cosa ti viene somministrato e quando e di chi comanda tutto questo. Già il fatto che abbiano pensato tutto questo, non depone bene a livello psichiatrico.

La domanda che nasce spontanea è: “Se un gruppo di persone scende in piazza a protestare, si potranno calmarle agendo da remoto?

La risposta è sì.

Non so quanti avranno sentito mai parlare di ID2020.

L’idea è che ognuno avrà proprio identificativo univoco, che permetterà di tracciare qualsiasi cosa e poter fare anche un pagamento digitale senza neanche la carta di credito. Tutto questo, comporterà perdita di autonomia, perdita di indipendenza perdita di privacy.

Negazionisti?

A difesa di tutto questo, vengono coniate parole come “no vax”, “no mask”, “negazionisti”, tutte quelle etichette che vengono date dal main stream a chiunque si oppone in qualche modo, sapendo di far leva sulla paura di morire e sull’ignoranza delle persone, che stentano ad avere una visione complessiva di quella che può essere una strategia, che va troppo oltre la comprensione della maggior parte delle persone, ma anche di governanti, facilmente gestibili, perché neanche loro hanno la visione complessiva delle cose e in gran parte completamente ignoranti nelle tecnologia più spinta.

I nuovi collaborazionisti

Pertanto, tutti anche inconsapevolmente, questi che potremmo definire i nuovi “collaborazionisti” del regime, spingono verso la “negazione” che esista un progetto diverso e ben più ampio rispetto al problema Covid-19, in quanto da loro stessi non compreso o non compreso fino in fondo, “negando” di fatto che ci sia una censura spietata a livello mondiale, che arriva a censurare anche il singolo video su YouTube o su Facebook che abbia un minimo di visite da poter dare fastidio.

 

Fonte: articolo di Roberto Recordare
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