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La pensione di cittadinanza non aumenta la minima

lentepubblica.it • 27 Maggio 2019

pensione-cittadinanza-non-aumenta-minimaLa pensione di cittadinanza non aumenta nè la minima nè l’assegno sociale. Ecco alcuni chiarimenti sulla questione.


In questi giorni molti si aspettano un irrobustimento delle pensioni minime e degli assegni sociali grazie alla cd. pensione di cittadinanza. Purtroppo le cose non stanno esattamente così. La pensione di cittadinanza è, infatti, solo un’integrazione del reddito del nucleo familiare, pertanto, non produce alcun incremento nè della pensione minima (quest’anno fissata in misura pari a 513 euro al mese) nè dell’assegno sociale (quest’anno fissato in misura pari a 458) nè degli assegni di invalidità civile che restano ancorati a circa 280 euro al mese.

La misura della pensione di cittadinanza oscilla a seconda di una scala di equivalenza misurata in base al numero dei componenti il nucleo familiare. Nel caso di un pensionato solo l’integrazione si corrisponde in misura tale da far raggiungere i 630 euro al mese per 12 mesi (cioè 7.560 euro annui); se il pensionato è coniugato la misura dell’integrazione raggiunge gli 882 euro al mese. A tal fine bisogna ricordare che per la corresponsione della pensione di cittadinanza tutti i componenti il nucleo familiare devono avere compiuto almeno 67 anni di età (requisito che resta adeguato alla speranza di vita, per cui dal 2021 è destinato a crescere).

Ricordiamo che la pensione di cittadinanza è stata introdotta dal decreto legge n. 4/2019.

Pensione di cittadinanza e Assegni sociali

Come si spiegava essendo la PdC solo un’integrazione del reddito difficilmente queste cifre verranno corrisposte per intero. Dall’importo massimo riconoscibile occorre, infatti, sottrarre l’importo della pensione e/o degli altri redditi percepiti dal nucleo familiare tra cui, in particolare, l’assegno sociale o la pensione integrata al minimo e relative maggiorazioni sociali. Ad esempio un soggetto ultra 67enne sprovvisto di redditi nel 2019 può contare su un assegno sociale di 458 euro mensili, 5.954 euro l’anno. La pensione di cittadinanza gli porterà in dote un bottino di soli 1.606 euro annui aggiuntivi. Se questi è sposato l’assegno sociale già consente alla coppia priva di altri redditi il cumulo dei due assegni sociali a fronte, invece, di un’integrazione di soli 882 euro al mese previsti con la PdC.

Pensione cittadinanza non aumenta minima

Discorso ancora più svantaggioso per i titolari di pensioni integrate al minimo Inps che, come noto, possono contare nel 2019 su un rabbocco sino a 513 euro mensili se il reddito personale risulta inferiore a 6.669 euro annui. Qui l’integrazione della PdC può portare nelle tasche dei pensionati poco meno di 900 euro annui. A conti fatti la PdC è, comunque, difficile da ottenere in quanto il pensionato non deve possedere altri redditi rispetto alla pensione oggetto dell’integrazione al minimo.

Il confronto è ancora più impietoso se consideriamo che sia i titolari di pensione integrata al trattamento minimo che i titolari di assegno sociale sprovvisti di altri redditi possono godere di una maggiorazione sociale sino a 640 euro al mese dal 70° anno di età, incremento che si sovrappone quasi completamente alla PdC. Queste platee, pertanto, non avranno alcun beneficio sostanziale con la PdC.

Si segnala inoltre, che se il nucleo risiede in una abitazione in locazione o sta pagando il mutuo per l’acquisto della prima casa la PdC consente l’erogazione di un beneficio aggiuntivo sino a 1.800 euro annui. Una cifra fissa, cioè che prescinde dalla numerosità del nucleo familiare. Il contributo si riconosce per il canone di locazione o per il pagamento della rata mensile del mutuo. Anche qui il beneficio è più simbolico che pratico, consiste in 150 euro mensili.

 

Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it) - articolo di Vittorio Spinelli
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Colombetta Giorgio
Colombetta Giorgio
29 Maggio 2019 10:27

Vorrei sapere se, nei calcoli dell’integrazione, si tiene conto anche del possesso di una prima casa e se questo dipende dai valori ISEE. Se così fosse, l’eredità anche di un piccolo immobile o l’acquisto di un tetto in tempi remoti (quando c’era la disponibilità finanziaria) penalizzerebbe notevolmente i pensionati “minimi”. Dovete sapere che, ad esempio, ai giovani divorziati o separati (che si sono visti assegnare dal tribunale l’appartamento coniugale) e possiedono assegni di sostegno minimi (200 Euro) da parte del coniuge, senza altri redditi, viene negata la possibilità di accedere ad ogni sorta di sostegno quali Reddito di Cittadinanza e… Leggi il resto »

antonio mainas
antonio mainas
29 Maggio 2019 18:03

mi auguro che tuti i cinquestellatti continuono a sproffondare ,per tutte le cazzate che hanno detto sopratutto per le pensioni di invalidi minime!