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Revisione dell’ordinamento degli enti locali, cosa prevede la delega

lentepubblica.it • 14 Agosto 2023

rinnovo-contratto-enti-locali-posizioni-organizzativeIl Governo, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha avviato settimana scorsa l’esame di un disegno di legge che delega il Governo alla revisione delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.


Le nuove norme intendono garantire la coesione sociale, territoriale e ordinamentale, nell’unità e indivisibilità della Repubblica, la regolare costituzione e il funzionamento degli organi elettivi di comuni, province, città metropolitane ed enti locali rappresentativi del territorio e delle popolazioni, e assicurare la salvaguardia e lo sviluppo delle competenze e delle funzioni ai medesimi attribuite per il benessere delle comunità di riferimento.

Revisione dell’ordinamento degli enti locali, ecco cosa prevede la delega

Il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per la revisione del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUOEL, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), allo scopo di aggiornare, riordinare e coordinare la disciplina statale.

Nell’esercizio della delega, il Governo sarà tenuto, tra l’altro, ai seguenti principi:

  • applicazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza relativamente alla configurazione degli enti locali e al conferimento ed esercizio delle rispettive funzioni amministrative;
  • rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale, per favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, delle loro formazioni sociali, degli enti del terzo settore e delle imprese per la collaborazione e realizzazione delle attività di interesse generale attraverso il necessario coordinamento con l’ente territoriale competente per materia;
  • valorizzazione di forme di avvalimento e deleghe di esercizio delle funzioni amministrative mediante intese e convenzioni tra gli enti territoriali e alla valorizzazione e incentivazione delle forme associative tra enti locali, con particolare riferimento alla innovazione ammnistrativa, alla transizione digitale, alla salvaguardia e sicurezza nei territori e alla gestione integrata delle risorse a fini di risparmio, tutela ecologica e ambientale;
  • razionalizzazione degli apparati pubblici concentrando presso comuni e loro unioni, province e città metropolitane le funzioni svolte da altri organismi e agenzie operanti a livello locale;
  • aggiornamento e alla razionalizzazione del riparto di competenze tra gli organi di governo di comuni, province e città metropolitane;
  • valorizzazione della centralità della figura dell’organo monocratico di comuni, province e città metropolitane;
  • previsione di meccanismi istituzionali e relazioni tra gli organi di governo di comuni, province e città metropolitane, in modo da assicurare l’equilibrio di funzioni e responsabilità tra gli organi dell’ente locale, la celerità e la semplificazione nelle decisioni amministrative;
  • aggiornamento dello status degli amministratori locali, tenendo conto delle specifiche e rispettive funzioni e dei diversi livelli di responsabilità e di compiti attribuiti;
  • e infine revisione organica delle disposizioni in materia di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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