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Stipendi statali: taglio al maxi-anticipo, anche ai redditi più bassi

lentepubblica.it • 28 Dicembre 2023

taglio maxi-anticipo redditi bassi stipendi stataliTaglio al maxi-anticipo per i redditi bassi dei dipendenti pubblici italiani. Il Governo destina 8 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici, ma le controversie sulle detrazioni contributive sollevano interrogativi.


Nei giorni scorsi, i dipendenti pubblici con uno stipendio fino a 35mila euro hanno ricevuto un maxi-anticipo in riferimento al prossimo rinnovo dei contratti pubblici, che è stato erogato insieme alla tredicesima.

Tuttavia, sono stati prelevati i contributi anche per chi si trova nelle fasce di reddito che hanno diritto alla decontribuzione del 7% (per i redditi fino a 25mila euro) e del 6% (per quelli tra 25mila e 35mila euro).

Ecco cos’è successo.

Taglio al maxi-anticipo redditi bassi: ecco nei dettagli

Il Governo ha stanziato quasi 8 miliardi di euro per il rinnovo dei contratti pubblici. In particolare, 5 miliardi per gli statali e 3 miliardi per il comparto sanità.
Col Decreto Anticipi, è stato pagato un “acconto” dei futuri aumenti nelle buste paga di dicembre, pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale.

Sempre nel Decreto Anticipi, era previsto che questa somma fosse “neutrale” ai fini della contribuzione. In questo modo, si sarebbe evitato ai dipendenti pubblici, con un reddito fino a 35mila euro, che l’anticipo facesse superare tale soglia, che avrebbe significato perdere il diritto alla decontribuzione, con un taglio dello stipendio fino al 7%.

Tuttavia, l’Inps ha chiarito con una circolare che sull’anticipo vanno versati tutti i contributi e ciò vale anche per i dipendenti che guadagnano meno di 35mila euro lordi.
La precisazione è stata ribadita anche in un messaggio di NoiPa, la piattaforma del Ministero dell’Economia, che permette di consultare i cedolini dei dipendenti pubblici.

Nel messaggio, si chiarisce, infatti, che l’importo “è soggetto a ritenute previdenziali e assistenziali ed escluso dalla gestione dell’esonero contributivo”.

Perciò:

  • Chi ha un reddito fino a 25.000 euro dovrà versare tutti i contributi, incluso il 7%, che non sarà dedotto dallo stipendio;
  • Chi rientra nella fascia tra i 25.000 e i 35.000 euro dovrà pagare il restante 6% di contributi che, invece, non sarà trattenuto dallo stipendio per l’intero 2024.

L’aumento medio per gli statali, stabilito dalla Manovra, è del 5,8%. Per i redditi compresi tra 33mila e 35mila euro, l’aumento del 5,8% farebbe superare i 35mila euro di stipendio, facendo perdere il 6% di decontribuzione.

In questo modo, l’aumento di stipendio sarebbe “annullato”. Per questo, il Governo sarebbe al lavoro per trovare una soluzione.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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