L’Inps ha messo online il Certificato di Pensione (ObisM) 2024 sul proprio sito, disponibile per i pensionati di tutte le gestioni.
Tra i diversi servizi online, l’Inps mette a disposizione anche il Certificato di Pensione (anche chiamato “mod. ObisM”).
La comunicazione è avvenuta mediante il messaggio 1772 del 9 maggio 2024.
Il certificato è a disposizione dei pensionati di tutte le gestioni, compresa la gestione ex Inpgi 1, confluita all’Inps dal 1° luglio 2022.
Si tratta di un documento molto utile, ad esempio quando il pensionato deve certificare, ad un soggetto terzo, qual è la pensione percepita ogni mese, come nel caso della cessione del quinto o nella richiesta di prestiti.
Vediamo di cosa si tratta e quali sono le informazioni contenute.
All’interno del Certificato di Pensione, troviamo le seguenti informazioni:
Il certificato non è predisposto per le prestazioni di accompagnamento alla pensione, come l’Ape sociale e gli assegni straordinari, che non hanno natura di trattamento pensionistico e, perciò, non vengono rivalutate annualmente e sono corrisposte nella stessa misura, per tutta la loro durata.
A partire dal 2021, il Certificato di Pensione è stato reso in modalità dinamica e aggiornato alla data della richiesta da parte dell’interessato. In questo modo, i pensionati possono ottenerlo anche per le prestazioni liquidate nel corso dell’anno.
Mentre, per i certificati emessi negli ultimi cinque anni, viene messa a disposizione una versione statica storicizzata.
Il Certificato di Pensione viene pubblicato ogni anno, tenendo conto delle attività relative alla rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali.
Per il 2024, ad esempio, l’aumento delle pensioni, per l’adeguamento al costo della vita, è pari al 5,4%.
Ci sono novità, però, anche riguardanti le informazioni contenute.
Alcune novità riguardano gli aumenti, come quelli per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo (che, nel 2024, è del 2,7%, senza distinzione di età del percipiente).
Ma anche l’introduzione della pensione anticipata flessibile (introdotta per il 2023, che permette il pensionamento a 62 anni con 41 anni di contributi, se i requisiti sono stati perfezionati entro il 31 dicembre 2023).
Tra le novità c’è anche il nuovo sistema di calcolo per scaglioni e aliquote ai fini Irpef (introdotto dal decreto legislativo 216/2023).
Nei casi previsti dalla legge, viene riportato anche l’importo delle trattenute giornaliera che il pensionato dovrà comunicare al datore di lavoro.
Si può consultare il Certificato di Pensione, accedendo al sito dell’Inps, nella sezione del Fascicolo previdenziale del cittadino, al quale accedere tramite
Un’alternativa è richiederlo tramite patronato.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it