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Pubblicazione obiettivi di accessibilità 2024: scadenza imminente

lentepubblica.it • 28 Marzo 2024

pubblicazione-obiettivi-accessibilita-2024-scadenzaSi tratta di un appuntamento importante, alla luce dell’aggiornamento fornito dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) sullo stato dell’accessibilità dei siti web della Pa: la scadenza per la pubblicazione degli obiettivi di accessibilità per il 2024 è imminente.


Ogni anno infatti le Pubbliche Amministrazioni devono comunicare ad AgID le iniziative che sono state programmate per rendere i propri siti web, applicazioni mobili e altri strumenti informatici accessibili a tutti, indipendentemente dalle loro abilità o disabilità.

Scopriamo dunque qual è la scadenza prevista: c’è davvero poco tempo per adempiere.

Pubblicazione obiettivi di accessibilità 2024: scadenza imminente

C’è tempo solo fino al 31 marzo per la pubblicazione degli obiettivi di accessibilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Secondo quanto stabilito dal Decreto legge n. 179/2012 e dalle Linee Guida sull’accessibilità degli strumenti informatici, infatti, le PA devono rendere pubblici gli obiettivi di accessibilità per l’anno corrente e lo stato di attuazione del piano per l’utilizzo del telelavoro.

Gli obiettivi da pubblicare riguardano diversi ambiti, tra cui:

  • l’accessibilità dei siti web, delle app e dell’intranet
  • i documenti pubblicati sui siti
  • i servizi di futura attivazione
  • le postazioni informatiche
  • e la formazione del personale addetto alla realizzazione e gestione dei siti web e dei servizi informatici.

La procedura

Ogni PA pubblica gli obiettivi attraverso il proprio Responsabile per la transizione al digitale (RTD), che li comunica all’Agenzia per l’Italia Digitale utilizzando AGID Form, effettuando l’accesso all’applicativo tramite SPID.

Per il primo accesso occorre inserire il nome dell’ente o il codice IPA, in modo da trovare la propria PA e a quel punto verrà chiesto di inserire la chiave d’accesso: se si è già in possesso della chiave, si dovrà scegliere la prima opzione e inserire il codice per procedere, mentre se non si è ancora in possesso della chiave si dovrà scegliere la seconda opzione e confermare di voler ricevere il codice sull’email del RTD che verrà indicata. Per gli accessi successivi, l’utenza SPID sarà automaticamente riconosciuta e associata alla PA selezionata.

Da quest’anno è prevista anche la possibilità, dopo la compilazione, di salvare una bozza, al fine di poter apportare modifiche o rivedere gli interventi prima della pubblicazione definitiva.

Manuale utente e guida

Inoltre, sono disponibili il nuovo manuale utente e una guida con indicazioni sui passi da seguire e le soluzioni a eventuali problemi che dovessero presentarsi.

Le nostre Pa in che condizioni arrivano a questa scadenza?

Ma le nostre amministrazioni pubbliche come arrivano a questo appuntamento? Sono preparate? Qual è la situazione attuale relativa all’accessibilità dei siti web della Pa?

Attraverso il focus fornito dall’AgID proveremo a inquadrare meglio lo stato dell’arte e a evidenziare quali sono nello specifico tutte le criticità.

Accessibilità dei siti web della Pa nel 2024: qual è la situazione attuale?

È stato infatti reso pubblico l’ultimo aggiornamento riguardante i servizi digitali della Pubblica amministrazione italiana. Questo aggiornamento riveste un’importanza fondamentale poiché offre una panoramica dettagliata sullo stato attuale della fruibilità dei servizi online offerti dal settore pubblico.

Questi servizi, che spaziano dalle informazioni sui Comuni alle risorse didattiche fornite dagli Istituti di Istruzione Statale, sono stati sottoposti a un esame accurato attraverso un sistema automatizzato progettato per valutare il grado di aderenza ai criteri di accessibilità. Tale sistema ha permesso di rivelare la conformità dei servizi digitali rispetto agli standard stabiliti.

Grazie all’applicazione MAUVE++, sviluppata dal CNR-ISTI e ottimizzata con la collaborazione di AgID, sono stati analizzati più di 730mila documenti PDF e oltre 4 milioni di pagine web appartenenti alla PA. Questo monitoraggio ha coinvolto una vasta gamma di enti, inclusi Istituti di Istruzione Statale, Comuni e loro Consorzi, e altre tipologie di enti, per un totale di 25mila siti valutati.

Documenti in PDF spesso non sono conformi

I risultati ottenuti dall’analisi mettono in evidenza un quadro critico riguardo all’accessibilità dei documenti PDF all’interno dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione. È emerso che la stragrande maggioranza di tali documenti presenta almeno un aspetto non conforme rispetto ai criteri di accessibilità definiti. Questo indica la presenza di barriere che possono limitare l’accesso e la fruizione di informazioni da parte di utenti con disabilità.

Tra le problematiche riscontrate, si evidenzia la mancanza di una struttura adeguata e di elementi di markup corretti, che sono fondamentali per consentire la navigazione e la comprensione del contenuto da parte di utenti con diverse abilità. Solo un esiguo 1% dei documenti PDF esaminati sembra rispettare i requisiti di strutturazione e accessibilità, suggerendo la necessità di un intervento immediato per migliorare la qualità e l’accessibilità di questa tipologia di risorse digitali.

Pagine web poco accessibili

Per quanto riguarda le pagine web, i risultati dell’analisi indicano una situazione simile a quella dei documenti PDF, evidenziando alcune sfide significative in termini di accessibilità. Anche in questo caso, la stragrande maggioranza delle pagine web esaminate presenta almeno un aspetto non conforme ai criteri di accessibilità definiti.

Tra le problematiche più comuni riscontrate sulle pagine web si annoverano:

  • mancanza di struttura logica e coerenza nell’organizzazione del contenuto, che può rendere difficile la comprensione e la navigazione per gli utenti con disabilità visive o cognitive.
  • utilizzo inadeguato di elementi interattivi e controlli, che può compromettere l’accessibilità per utenti con disabilità motorie o con necessità di utilizzare tecnologie assistive.
  • mancanza di alternative testuali per contenuti non testuali come immagini, video e altri elementi multimediali, limitando l’accessibilità per gli utenti con disabilità visive o con limitazioni nell’uso di tecnologie audiovisive.
  • problemi relativi alla contrasto e alla leggibilità del testo, che possono ostacolare l’accesso per gli utenti con disabilità visive o con difficoltà nella lettura.

Le dichiarazioni di accessibilità

Si ricorda che la Dichiarazione di accessibilità è lo strumento attraverso il quale le Amministrazioni rendono pubblico lo stato di accessibilità di ogni sito web e applicazione mobile di cui sono titolari.

Questo documento dare conto dello stato di conformità, indicare contenuti, sezioni e funzioni non accessibili, in caso di non conformità parziale o totale.

Le dichiarazioni di accessibilità rendono pertanto pubblico l’esito dell’autovalutazione sull’accessibilità dei servizi digitali pubblici e rappresentano una parte cruciale dell’analisi condotta. Negli ultimi anni sono state pubblicate un totale di 48.432 dichiarazioni di accessibilità, di cui 46.463 sono relative ai siti web.

La conformità in base alle dichiarazioni delle Pa

Secondo quanto dichiarato dalle Pa nel 2023, solo il 43% dei servizi web è stato classificato come conforme, il che significa che questi siti non presentano errori rilevati rispetto ai criteri di accessibilità stabiliti. Il 56% dei servizi web è considerato parzialmente conforme, indicando che vi sono alcuni aspetti dell’accessibilità che possono essere migliorati. Mentre ancora l’1% dei servizi web esaminati è stato considerato non conforme, indicando una mancanza sostanziale nel rispetto dei criteri di accessibilità.

Nel caso delle applicazioni (app), solo il 35% è stato classificato come conforme, il che implica che queste app rispettano integralmente tutti i criteri del Web Content Accessibility Guidelines (WCAG). Il 63% delle app è parzialmente conforme, suggerendo che vi sono aree in cui l’accessibilità può essere migliorata. Il restante 3% delle app è stato classificato come non conforme, indicando la necessità di interventi significativi per garantire l’accessibilità a tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità o disabilità.

L’intervento del PNRR

In questo composito panorama dedicato ai siti web istituzionali è intervenuto anche il PNRR, con la misura 1.4.1Esperienza del Cittadino nei servizi pubblici”: si tratta di una misura che ha l’obiettivo dichiarato di promuovere l’adozione di modelli collaudati e riutilizzabili per:

  • la creazione di siti internet
  • e l’erogazione di servizi pubblici digitali.

L’obiettivo è quello di mettere a disposizione dei cittadini dei siti con interfacce coerenti, fruibili e accessibili, secondo il modello di sito comunale e in conformità con le Linee guida emanate ai sensi del CAD.

Questo significa che tramite queste risorse i Comuni sono in grado di rendere più semplici accessibili e fruibili il proprio sito web e una serie di servizi rivolti ai cittadini, come ad esempio: la domanda di contributi all’iscrizione all’asilo, richiesta di accesso agli atti oppure il pagamento della mensa scolastica e molto altro ancora.

L’obiettivo è quello di offrire dunque alla collettività un punto di accesso unico e intuitivo a informazioni aggiornate e provenienti da fonte certa, istituzionale e riconoscibile.

Per questo motivo l’importante attività di monitoraggio effettuata dall’AgID all’inizio di quest’anno rientra nell’ambito dell’attuazione della misura PNRR 1.4.2 – Citizen Inclusion e fornisce una testimonianza piuttosto attendibile sullo stato delle cose e sulle prospettive per il futuro.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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