L’anagrafe canina nazionale è un registro, una banca dati necessaria per tenere conto dei cani con microchip o tatuaggio. Essa è alimentata dalle singole anagrafi territoriali, realizzata dal Ministero della Salute in stretta collaborazione con le amministrazioni regionali, che vi riversano i dati locali. L’iscrizione è automatica e a cura dell’amministrazione competente.
Come diventare cani bagnino: ecco l’iter da seguire.
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A partire dal 2005 è obbligatorio per tutti i cani avere il microchip. Tale strumento è una capsula biocompatibile, dalla grandezza di un chicco di riso che viene inserito dal veterinario attraverso un’iniezione sottocutanea all’altezza delle scapole del cane. Per i criceti, i pappagalli e tutti gli altri animali domestici, la registrazione presso l’anagrafe è facoltativa.
E’ uno strumento fondamentale per identificare il cane in caso di smarrimento. Infatti il veterinario è in grado, attraverso uno scanner, di leggere il microchip e risalire al proprietario. Questo quindi può avere anche un’ulteriore funzione, ovvero arginare i casi di abbandono del cane.
Il veterinario incaricato di munire il cane di microchip ha quindi il dovere di iscriverlo all’anagrafe canina inserendo le varie informazioni sul proprietario e sul cane stesso. Il microchip è dotato di un numero di identificazione univoco di 15 cifre utile per risalire a tali informazioni, quali:
Chi trova un cane smarrito, o abbandonato, digitando il codice a 15 cifre del microchip o quello tatuato, alla Banca dati dell’Anagrafe Animali d’Affezione, può risalire all’anagrafe di provenienza del cane e trovare numeri utili e sportelli a cui rivolgersi per rintracciare il proprietario. E’ possibile effettuare la lettura del microchip, per ottenere il codice, presso i servizi veterinari delle Asl e gli ambulatori veterinari privati muniti dell’apposito lettore.
In caso di smarrimento o di furto del cane, il proprietario deve denunciare l’accaduto ai Carabinieri. Gli verrà rilasciato il modello di denuncia compilato, con cui dovrà poi recarsi all’ASL di riferimento.
Il microchip e di conseguenza l’iscrizione all’anagrafe canina nazionale è da effettuarsi entro i 60 giorni di vita del cane, pena una multa che può variare da da 78 euro a 233 euro.
In caso di decesso del cane, per qualsiasi causa, il proprietario deve rivolgersi al veterinario. Egli compilerà un documento attestante la morte del cane che si deve recapitare dal proprietario all’Asl di competenza. Anche qui il periodo di tempo massimo concesso risulta di 15 giorni dalla morte del cane.
In caso il proprietario cambi residenza, è necessario che lo faccia subito presente all’Asl di riferimento, per poter modificare la residenza registrata presso l’anagrafe canina. Il periodo di tempo massimo concesso è di 15 giorni dal cambio di residenza, se non si vuole incorrere in una sanzione. Stessa procedura va effettuata in caso di cambio proprietario, per registrare quindi il passaggio di proprietà del cane.
Così come per i cani, anche per gatti esiste una corrispettiva anagrafe, chiamata in questo caso anagrafe felina. Anche se per i gatti non è obbligatorio inserire il microchip, lo diventa nel caso si voglia portare il proprio animale all’estero.
Per potere viaggiare all’estero, infatti, è necessario che il gatto abbia il passaporto europeo che non può essere rilasciatosenza che il gatto abbia il microchip, sia iscritto all’anagrafe felina e abbia fatto le dovute vaccinazioni.
Cavalli,muli e asini invece si registrano presso l’anagrafe equina, riservando lo stesso trattamento di quella canina. Ci sono però alcune differenze:
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
[…] L’anagrafe canina si trova presso tutte le ASL veterinarie e basterà fare riferimento a quella della propria zona per provvedere alla registrazione. L’anagrafe canina è esattamente come l’anagrafe ordinaria e prevede la registrazione del cane, insieme ad alcune informazioni essenziali, come la sua data di nascita, il nome, la razza, la taglia e il nominativo del padrone. […]
[…] Inoltre, c’è l’obbligo di assicurare la tracciabilità e la riconducibilità all’effettivo proprietario lungo tutta la filiera, attraverso interventi sull’anagrafe, quindi parliamo di microchip e iscrizione obbligatoria all’Anagrafe canina. […]
[…] perizie e ascoltare dei testimoni. Inoltre, il padrone è tenuto a registrare il proprio cane all’Anagrafe Canina e a provvedere con l’impianto del microchip di identificazione, oltre a dover eseguire tutte le […]
[…] dei cani randagi, con azioni importanti come la sterilizzazione, l’iscrizione all’Anagrafe canina e la mappatura dei cani […]
[…] i cani, quindi, basterà la presentazione della documentazione specifica della sua iscrizione all’Anagrafe Canina e quella relativa al […]
[…] i cani, bisognerà presentare la documentazione relativa all’Anagrafe canina e quella relativa al microchip. Mentre, per i gatti bisognerà presentare la documentazione […]
[…] All’Anagrafe pubblica sono registrati 13,6 milioni di cani. La stragrande maggioranza di questi vivono con noi, nelle nostre case e sono a tutti gli effetti componenti delle nostre famiglie. […]
[…] La misura sarà valida solamente per i cani e i gatti iscritti all’anagrafe specifica. […]
[…] Per quanto riguarda il microchip, l’obbligatorietà è stata introdotta dalla Legge n°281 del 1994, che obbliga tutti i padroni a mettere il microchip ai propri cani e ad iscriverli all’Anagrafe Canina. […]
[…] un minimo di 25 euro fino ad un massimo di 65 euro. Dopo il microchip, c’è l’iscrizione all’Anagrafe canina, che a Roma spesso costa 8 euro in […]
[…] Qualora l’animale sia provvisto di collare e medaglietta identificativa è giusto chiamare il proprietario, ma è importante chiamare comunque le forze dell’ordine per verificare il corretto inserimento nell’anagrafe. […]